Avvenire di Calabria

La segretaria generale della Cisl si è soffermata sull’opportunità che attende l’area dello Stretto. In questo contesto, il sindacato intende essere protagonista

Lavoro a Reggio Calabria, l’intervento di Rosi Perrone (Cisl): «Non ci sono più alibi»

Per attivare davvero i percorsi virtuosi serve accelerare la stagione dei concorsi pubblici. I fondi della ripartenza stanno portando in dote le risorse necessarie per trovare competenze

di Redazione Web

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Lavoro a Reggio Calabria, l'intervento di Rosi Perrone (Cisl): «Non ci sono più alibi». La segretaria generale della Cisl si è soffermata sull’opportunità che attende l’area dello Stretto In questo contesto, il sindacato intende essere protagonista. Per attivare davvero i percorsi virtuosi serve accelerare la stagione dei concorsi pubblici. I fondi della ripartenza stanno portando in dote le risorse necessarie per trovare competenze.

Lavoro a Reggio Calabria, intervista a Rosi Perrone (Cisl)

Rosi Perrone è la segretaria generale della Cisl Reggio Calabria. Con lei abbiamo approfondito i temi che riguardano il mondo del lavoro in riva allo Stretto.


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Fondi PNRR e progetti di rilancio per il territorio metropolitano di Reggio Calabria. Siamo all’ultima chiamata?

Non c’è dubbio. È il tema centrale sul quale politica e parti sociali devono investire uno sforzo comune: dalla riforma della pubblica amministrazione alla sanità, e a settori strategici come le infrastrutture, la transizione ecologica, l’edilizia, il turismo e i trasporti. E poi, ovviamente, il lavoro. La gestione dei progetti necessita di esperienze qualificate, e la buona notizia èche a stretto giro ci saranno nuove assunzioni legate al Pnrr. Il Piano, contiene nelle missioni capitoli specifici su questo tema, che sono fondate sull’implementazione delle competenze. E in questo senso, la classe dirigente in Calabria, e in riva allo Stretto, dovrà essere all’altezza di questa grande occasione.

Il lavoro quale leva per la ripartenza, ma i dati per la Città Metroplitana di Reggio Calabria sono allarmanti.

Il Pnrr non è l’unico strumento dal quale attingere risorse. E allo stesso tempo, non può e non deve essere un alibi per non utilizzare gli altri ingenti finanziamenti che riguardano l’ordinaria amministrazione. Fondi europei e fondi nazionali dovrebbero essere sfruttati al meglio, per far si che Reggio non resti la ‘Cenerentola’ d’Italia. E’ ovvio però, che occorre una riforma del mercato del lavoro che tuteli i lavoratori dentro e fuori dai luoghi di lavoro, ed insieme a questa, occorrono efficaci politiche attive in grado di garantire dignità e stabilità ai dipendenti e professionalità alle imprese. Basta piangersi addosso, oggi è il tempo di nuove occasioni e soprattutto di nuove speranze. 


PER APPROFONDIRE: Il Governo a lavoro su un nuovo progetto di «autonomia differenziata»?


Lei da cosa partirebbe per dare un impulso di rilancio al nostro territorio?

Il nostro territorio ha necessariamente bisogno di normalità. Lavoro, servizi ed una prospettiva che possa sganciare le nostre comunità dall’apatia nella quale sono strapiombate. Ha bisogno di bellezza, decoro e di opere - infrastrutturali e non - che possano dare un nuovo volto alla Città Metropolitana. Più concretamente dico, che il sistema rifiuti va armonizzato rispetto all’attività di raccolta e smaltimento. E’ inaccettabile questo stato di emergenza continuo. E ancora, penso sia improcrastinabile riqualificare la 106 per rendere omogeneo l’intero territorio, unendo le periferie alla Città Capoluogo. Valorizzare le prerogative del Porto di Gioia Tauro e lavorare all’ottimizzazione della Zes; rilanciare in modo concreto e senza proclami l’Aeroporto di Reggio Calabria e soprattutto avere il coraggio e la forza di lavorare alla fattiva realizzazione del Ponte sullo Stretto. Ecco, sinteticamente ho cercato di dirle che partirei da questi punti fondamentali per poi dar seguito ad azioni che riguardino altri punti di più ampio respiro di un’agenda politica ed amministrativa che sappia intercettare i problemi e soprattutto sappia risolverli.

Ma il Covid e le conseguenze ad esso collegato hanno rallentato la tabella di marcia di Comune e Metrocity?

Sinceramente penso di no. La pandemia Covid ha messo a dura prova - per certi versi compromettendolo - l’intero sistema, dal punto di vista sociale ed economico. Ma il ritardo del nostro territorio è dovuto ad un’evidente incapacità di programmazione e risolutezza da parte di chi aveva l’onere delle scelte. Sarò chiara: il secondo tempo dell’Amministrazione Falcomatà è stato una copia sbiadita di un primo tempo, i cui risultati non sono stati entusiasmanti. Gli è mancata una visione e non è stata in grado di costruire fiducia; anzi, le criticità sono aumentate e i cittadini hanno maturato una sorta di disillusione verso le istituzioni.

A proposito di Amministrazione, cosa ci dice della sentenza ‘Miramare’ e della sospensione di Falcomatà e dei suoi ex Assessori.

Non commento le sentenze. Non l’ho mai fatto, per stile e per deformazione culturale. Personalmente auguro a tutti di poter risolvere nel migliore dei modi le proprie vicissitudini giudiziarie. Ma il nostro lavoro di confronto è con le amministrazioni, a prescindere da coloro che le rappresentano, a prescindere dal colore politico che le caratterizzano. Il mio auspicio che la nuova giunta comunale e dunque la nuova giunta metropolitana, riescano a raggiungere obiettivi concreti, perché c’è in ballo il futuro dei nostri territori. Questa stagione amministrativa deve cambiare passo; non è più accettabile quest’inerzia su tanti temi e soprattutto su tanti settori che non riescono a produrre i risultati sperati. Come sempre, non faremo sconti!.

Quali sono le priorità della CISL Metropolitana di Reggio Calabria

Disuguaglianze da ridurre e molta più attenzione al capitale umano. Il nostro approccio non è cifrato da una differenza tra lavoratori e non lavoratori. Il nostro è un approccio integrale alla persona. Questa pandemia ha elasticizzato le diseguaglianze già esistenti, soprattutto tra le fasce sociali più deboli: donne, giovani, anziani ed immigrati. Nella nostra proposta di rappresentanza vogliamo costruire un servizio di prossimità che abbracci i pilastri della vita sociale delle nostre comunità di riferimento. Servizi, formazione, ambiente ed un’occupazione dignitosa. E ci prefiggiamo di farlo con il protagonismo dei territori e di chi è chiamato, con le proprie esperienze e competenze, a mettere in campo sinergiee visionid’insieme funzionali al bene comune.

I sindacati si dividono sullo sciopero nazionale contro la Manovra. Cgil e Uil in Piazza, e la Cisl che fa?

La "piazza" rappresenta la carta d’identità della nostra organizzazione. La mobilitazione è il cuore dell’azione della Cisl. Per questo, ieri siamo statiin piazza, ma per lo sviluppo, per il lavoro, per la coesione e per la responsabilità. Una manifestazione nazionale costruttiva che punta a migliorare i contenuti della manovra e ad impegnare il Governo sulle stringenti priorità economiche e sociali senza inasprire i rapporti sociali e industriali. Non è tempo di divisioni. E sono d’accordo con il Segretario nazionale Luigi Sbarra quando afferma che lo sciopero non è la via giusta: bisogna consolidare l’interlocuzione con il Governo, senza rinunciare agli strumenti dell’iniziativa sindacale,e nella consapevolezza che in questa delicata fase della storia nazionale serve coesione, responsabilità e partecipazione sociale.

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