Il Primo Maggio celebrato in musica all’Arena dello Stretto
Migliaia di persone sul Lungomare Falcomatà e per le vie del centro hanno partecipato Primo
di Silvia Cotroneo - Quando si parla di Europa si pensa sempre a un qualcosa di troppo distante e lontano dalle piccole realtà locali, ma è davvero così? No, non lo è. Un esempio lampante lo ritroviamo nella “piccola” realtà di Reggio Calabria, attraverso la partecipazione ad un progetto europeo volto a migliorare l’accesso ai diritti sociali dei giovani che vivono in quartieri svantaggiati. Il progetto “NonFormalEduCenter” ha coinvolto numerosi giovani reggini, pronti ad affermare i propri diritti al Consiglio d’Europa attraverso l‘elaborazione di diverse idee rispetto alle necessità locali. Tra le proposte è emersa quella sviluppata da alcuni giovani di Azione cattolica e del Terzo Settore di Villa San Giovanni, con l’intenzione di affermare uno dei diritti sociali più importanti: il diritto al lavoro. Nell’idea comune, si pensa sempre che per poter lavorare bisogna necessariamente trasferirsi al nord se non addirittura all’estero, mentre, in realtà, non si conosce a fondo l’ambiente circostante. L’obiettivo principale del progetto è quello di informare ed orientare i giovani circa le opportunità lavorative presenti nel nostro territorio, in modo tale da poterle conoscere e sfruttare al meglio. Nasce così “Job Hunting”.
Attraverso la creazione di pagine social (Facebook e Instragram) avviene lo scambio di idee volto a esprimere e a rispondere alle domande più frequenti dei più giovani con l’utilizzo di sondaggi, grafici e video esplicativi. Si è reputato necessario suddividere l’attività in diversi settori da approfondire, ovvero il centro per l’impiego, le imprese, il terzo settore e i finanziamenti. Ci si è resi conto di quanta poca informazione ci sia riguardo questa tematica così importante al giorno d’oggi attraverso dei sondaggi che hanno rivelato dati al dir poco sorprendenti. Per citarne alcuni: circa il 50% dei giovani non risulta iscritto al centro per l’impiego locale e l’80% non conosce le imprese presenti nel proprio territorio. In conclusione possiamo dire che trovare un lavoro nella propria terra non è quindi impossibile. Bisogna avere gli strumenti giusti per conoscere le opportunità che essa offre, aprendosi al mondo e in particolare all’Europa.
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