Avvenire di Calabria

L'artista reggino è conosciuto in tutto il mondo in particolare per le opere ambientate nelle sale Caffè più rinomate d'Italia

Le processioni del maestro Stellario Baccellieri

Buona parte della sua produzione artistica è dedicata anche alle scene delle più celebri processioni del reggino, tra cui quella dedicata alla Madonna della Consolazione

di Francesco Chindemi

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Stellario Baccellieri, detto il Pittore del Caffè Greco o il Pittore dei Caffè, è l’artista reggino noto per aver dato luce e respiro con le sue tele ad uno dei luoghi storicamente deputati alle controversie e ai dibattiti di natura politica, l’Antico Caffè Greco di Roma. Nasce a Reggio Calabria e nel 1976 lascia la sua città trasferendosi nella Capitale dove dipinge i paesaggi e le figure della propria terra d’origine.

Un grande artista, pur conoscendone il valore, non si dice mai soddisfatto dell’opera appena portata a compimento. Il giudizio spetta a chi avrà il piacere di guardarla. Sarebbe il fallimento dell’arte, un «segno di mediocrità», ha motivo di ritenere il maestro Stellario Baccellieri. Ma come un buon padre, seppur austero, affezionato ai propri figli, pur avendo essi raggiunto ormai la maturità, tuttavia si lascia andare ai sentimentalismi.


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«Non dovrei dirlo, ma il più bel quadro tra quelli che ho dipinto sulla processione della Madonna della Consolazione è quello che si trova esposto al Consiglio regionale. C’è voluto un mese perché lo terminassi». Si chiama “Ncuddamula cu cori” ed è collocata nel “Transatlantico” di Palazzo Campanella.

Immerso tra i suoi quadri, con al fiano una tale che ritrae proprio un momento della festa tanto attesa dai reggini, al maestro si illuminano gli occhi quando inizia a parlare e raccontare della processione della Patrona di Reggio. Eppure, il mondo lui lo ha girato, ma a contribuire a mantenere saldo il cordone ombelicale che lo lega alla sua città natale, sta proprio lì, in quello che è uno dei suoi soggetti da sempre ricorrenti. «È qualcosa di bello – afferma Stellario Baccellieri – che appartiene alla mia infanzia, alla mia vita». Un qualcosa di sentimentale, affettivo, che muove dal cuore.

Più facile a raccontare con i tratti del pennello sulla tela, che a parole. La processione della sacra effigie «è sinonimo d’amore per la mia città. Ogni luogo si contraddistingue per una tradizione particolare e la devozione per la Madonna della Consolazione è talmente suggestiva che la porto con me nel cuore». Il maestro Stellario Baccellieri racconta anche un episodio della sua infanzia, legato proprio al miracoloso quadro della Patrona di Reggio.

Lui, con i suoi fratelli, hanno chiesto una grazia a Maria, affinché la loro madre, gravemente cagionata da una malattia, fosse guarita. Una volta ripresasi, hanno sciolto il voto fatto, ponendosi in processione sotto le stanghe della maestosa vara, assieme agli altri portatori.

«A quei tempi – ricorda – si camminava scalzi. Le folle, i colori, i movimenti ho cercato di tradurli poi in tutte le mie opere dedicate alla processione. È un legame sacro, è la vita della nostra Reggio». La processione della città dello stretto, tuttavia, non è solo l’unico soggetto legato alla tradizione religiosa del territorio calabrese della produzione artistica di Stellario Baccellieri. La genuinità di una fede che muove dal basso, emerge anche in altri quadri dedicati ad altre solennità molto sentite nell’hinterland reggino.


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Sue sono ad esempio tele che ritraggono la processione della Vara di Palmi, piuttosto che la festa dedicata a San Rocco a Scilla. Quadri in cui, Stellario Baccellieri riesce a catturare non solo i colori, ma anche i suoni e le preghiere, come in pochi sanno fare. Da sempre, dice, «da millenni, l’arte e il sacro hanno camminato di pari passo. È anche grazie all’arte, alle immagini tramandate dai grandi artisti del passato che gran parte dei fedeli, anche chi un tempo non aveva avuto la possibilità di studiare, si è avvicinata alla storia di Gesù, oltre che attraverso la Parola».

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