Avvenire di Calabria

La Regione ha pubblicato un primo bando con criteri previsti dalla legge ispirata dall'imprenditore De Masi

Calabria, diventa realtà la premialità per le imprese che resistono alla ‘ndrangheta

L'annuncio del presidente della commissione regionale anti-'ndrangheta Pietro Molinaro: «Oltre al valore simbolico, adesso anche valenza concreta»

di Redazione Web

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Con il recente avviso pubblico regionale per la concessione di contributi alle imprese che realizzano progetti di internazionalizzazione, la Regione Calabria ha introdotto, per la prima volta, il criterio della premialità a vantaggio delle imprese che resistono alla criminalità organizzata, così come previsto dalla legge De Masi.

Imprese coraggiose, ecco il bando effetto della legge De Masi

È il primo effetto della legge regionale 51/2023, riferisce Pietro Molinaro presidente della Commissione Consiliare antindrangheta, ispirata dall’imprenditore Nino De Masi ed approvata dal Consiglio regionale. 


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L’avviso è pubblicato sul portale regionale “CalabriaEuropa” e prevede che nell’assegnazione dei punteggi per ottenere il contributo pubblico, siano riconosciuti 10 punti alle imprese che attestano di essere state vittime di atti di criminalità organizzata, fatti usurari ed estorsivi o di aver assunto nei procedimenti penali ad essi relativi il ruolo di testimoni di giustizia.

«La novità, prosegue Molinaro, oltre ad avere una valenza concreta, ha anche un valore simbolico molto rilevante».  Si tratta di dare un riconoscimento chiaro di vicinanza e sostegno alle imprese che hanno avuto il merito ed il coraggio di non piegarsi alle richieste della criminalità organizzata ed hanno scelto la strada della denuncia e della legalità.

Una chiara “scelta di campo” contro la criminalità organizzata, contro i condizionamenti al sistema produttivo, un pilastro di una legislazione regionale che è in prima linea a livello nazionale.

La "legge" di De Masi: ecco cosa prevede

Il fulcro della legge elaborata dal noto imprenditore pianigiano è nelle forme di premialità previste per le imprese vittime della criminalità organizzata che hanno il coraggio di denunciare vessazioni, minacce o estorsioni.


PER APPROFONDIRE: Imprese coraggiose, il “modello De Masi” è legge


Il via libera in Consiglio regionale sulla nuova legge a sostegno delle imprese coraggiose ha fatto registrare una convergenza bipartisan, segno di risposta corale della politica e sostegno all'iniziativa oltre ogni valore simbolico. Con una finalità ben precisa, sensibilizzare anche il governo nazionale a "sposare" l'idea di De Masi.

Legge De Masi, "modello" esportabile

Nel frattempo il governo nazionale ha dichiarato la validità della legge, decidendo - lo scorso gennaio - di non impugnarla. Adesso l'auspicio è che il "modello De Masi" possa diventare modello anche a livello nazionale. È quanto auspica del resto lo stesso ideatore.


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«Questa legge - ha spiegato recentemente lo stesso De Masi - ha al centro la vittima, la persona che denuncia e cerca di dare un futuro nel rivendicare diritti e libertà. Il denunciante non è un soggetto da marginalizzare ma una risorsa, un soggetto che cerca con le proprie azioni di ripristinare la democrazia, i diritti primari come la libertà».

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