Avvenire di Calabria

Il Governo nazionale ha dato l'ok alla norma approvata all'unanimità dal Consiglio regionale della Calabria lo scorso novembre

Imprese coraggiose, il “modello De Masi” è legge

Il noto imprenditore vessato da banche e clan: «Il mio augurio è che la mia proposta venga ora ripresa anche a livello nazionale»

di Francesco Chindemi

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Il Consiglio dei ministri ha deciso di non impugnare la cosiddetta "Legge De Masi", la norma promossa dall'imprenditore anti-'ndrangheta Nino De Masi e approvata all'unanimità dal Consiglio regionale della Calabria a novembre dello scorso anno.

La "legge" di De Masi: un premio per chi denuncia

Il fulcro della legge elaborata dal noto imprenditore pianigiano è nelle forme di premialità previste per le imprese vittime della criminalità organizzata che hanno il coraggio di denunciare vessazioni, minacce o estorsioni.


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Il via libera sulla nuova legge a sostegno delle imprese coraggiose ha fatto registrare una convergenza bipartisan, segno di risposta corale della politica e sostegno all'iniziativa oltre ogni valore simbolico. Con una finalità ben precisa, sensibilizzare anche il governo nazionale a "sposare" l'idea di De Masi.

"Legge De Masi", il governatore Occhiuto: «Modello esportabile»

I principali timori, come sempre avviene nel caso di leggi approvate dalle Regioni, erano però legati all'eventuale impugnazione da parte del Consiglio dei ministri. Cosa che non è, dunque, avvenuta. Il presidente della Regione Occhiuto, nell'annunciare la legittimità e validità della legge, non ha nascosto alcune perplessità inizialmente sollevate da alcuni ministeri. Poi, superate.


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«Sono molto felice del risultato ringrazio il governo per la leale collaborazione, e mi auguro che la legge De Masi possa essere un modello, nato in Calabria, ed esportabile al resto del Paese. La politica calabrese è orgogliosa di aver concretizzato una proposta, nata dal basso, che impone a ciascuno di noi un nuovo approccio culturale. Il denunciante non va solo lodato e difeso ma, da portatore di valori positivi di legalità e giustizia, va messo nelle condizioni di vivere e prosperare al meglio nel proprio territorio», il commento dello stesso Governatore.

L'auspicio dell'imprenditore: «Adesso la questione venga affrontata direttamente dal Governo nazionale»

Lo stesso De Masi, del resto, proprio ad Avvenire di Calabria, qualche mese fa, non ha nascosto questa sua speranza: «portare la questione all’attenzione del Governo nazionale. Qui - aveva affermato nell’intervista rilasciata lo scorso ottobre - non c’è da elemosinare nulla, ma portare avanti delle battaglie comuni nell’interesse non solo dei calabresi, ma di tutti gli italiani».


PER APPROFONDIRE: Imprese coraggiose, ascolta il podcast con Nino De Masi


Per l’imprenditore pianigiano, vessato da ‘ndrangheta e banche, infatti, «la paura di denunciare i poteri criminali è un problema diffuso ormai in tutto il Paese». La sua proposta, diventata legge regionale in Calabria e che adesso ha ottenuto anche l'ok del Governo nazionale, vuole far comprendere «il valore positivo e, soprattutto, universale della denuncia per le ricadute che essa ha sull’interno sistema democratico e per la collettività». «Non un fatto privato, chi ha il coraggio di denunciare - è convinto De Masi - è portatore di un interesse collettivo».

«Questa legge - ribadisce anche oggi De Masi - ha al centro la vittima, la persona che denuncia e cerca di dare un futuro nel rivendicare diritti e libertà. Il denunciante non è un soggetto da marginalizzare ma una risorsa, un soggetto che cerca con le proprie azioni di ripristinare la democrazia, i diritti primari come la libertà».


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Quindi il ringraziamento, nell'apprendere «con grandissima soddisfazione che "la mia legge è legge" avendo superato i dubbi del governo nazionale»: «Voglio ringraziare tutta la classe politica calabrese perché è stata lungimirante e mi ha reso orgoglioso di essere calabrese», le sue parole.

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