Avvenire di Calabria

La nota del presidente del Consiglio regionale della Calabria

Legge sul gioco d’azzardo, Mancuso: «Dobbiamo fare gli interessi dei cittadini»

Il numero uno della massima assise calabrese assicura: «Basta proroghe, ma restiamo disponibili ad ogni proposta di miglioramento. Terremo conto delle legittime preoccupazioni della Cec»

di Redazione Web

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«Bisogna chiarire come stanno le cose: l’entrata in vigore delle norme della legge del 2018 (sul gioco d'azzardo, ndr) è stata finora rinviata, pertanto si è deciso di dire basta alle proroghe. Restando disponibili a  ogni proposta di miglioramento e mettendo al primo posto gli interessi generali», èquanto detto dal presidente del Consiglio regionale della Calabria Filippo Mancuso, questa mattina  in visita alla sede Rai di Cosenza,  intervistato dal giornalista Francesco Paravati.


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Ha aggiunto: «Stiamo valutando in queste ore, se sia il caso o meno di lasciare ai sindaci l’individuazione degli orari di apertura e chiusura delle sale. Regolamentare, è chiaro,  salvaguardano la salute dei cittadini rispetto a ogni dipendenza e introducendo i  necessari limiti, in linea con la normativa delle altre Regioni».

Fuori intervista, il presidente Mancuso ha sottolineato: «In Consiglio regionale non c’è’ una proposta per favorire la dipendenza. Né alcun interesse ad eliminare i vincoli minimali al gioco d’azzardo, modificando il testo legislativo n. 107. Nessuna tesi precostituita».


PER APPROFONDIRE: Modifica della legge regionale sul gioco d’azzardo, l’intervento dei vescovi calabresi


«Come sempre, il Consiglio - ha assicurato ancora Mancuso - è pronto a discutere e a decidere, attraverso un confronto nel merito, nel rispetto del pluralismo delle opinioni e tenendo senz’altro conto delle legittime preoccupazioni della Conferenza Episcopale Calabra, da più associazioni e  dalle comunità terapeutiche.  Non si vuole fare alcun regalo a chi specula sulla pelle di giovani e famiglie, tutt’altro. Il contrasto a scommesse e slot e alla ludopatia  è una sfida per tutta la comunità. La salute, la libertà delle persone  e la lotta alle dipendenze non hanno colore politico e non possono  essere merce di scambio».

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