Avvenire di Calabria

L'emergenza covid non ha fermato i giovani dei gruppi diocesani reggini cimentatisi con nuove esperienze

L’estate di Azione Cattolica, “cercatori cercati” alle pendici di Montalto

Il trekking per riscoprire una nuova dimensione a contatto con la natura e il creato

di Redazione web

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Ai Giovani di Azione Cattolica della sua diocesi, il grande Vescovo Tonino Bello, amava ripetere che bisogna essere Uomini «fino in fondo. Anzi fino in cima giacché esserlo significa essere santi». Con una interpretazione certamente letterale della sua esortazione, un gruppo di Giovani di Azione cattolica della diocesi di Reggio Calabria - Bova ha deciso di vivere un bel trekking per raggiungere la vetta non certo della santità (per la quale la buona volontà è poca cosa) ma di Montalto: il punto più alto del comprensorio aspromontano.


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I 1956 metri di altezza, infatti, costituiscono un luogo tanto caro ai cuori della nostra gente. Meta, quasi obbligata, delle molteplici attività che i gruppi parrocchiali e diocesani svolgono in Aspromonte, specialmente durante l’estate.

Uno dei momenti più belli per i giovani di Azione Cattolica

Complici, soprattutto, le difficoltà legate alla epidemia da nuovo Coronavirus, le attività pensate dal Settore Giovani dell'Azione Cattolica, a beneficio degli aderenti dei gruppi parrocchiali, hanno veduto un evidente ridimensionamento. Ciononostante, nel pieno rispetto delle misure anti-contagio, i Giovani di Ac hanno potuto condividere uno dei momenti più belli che la natura possa offrire. Rimanendo incantati dal sorgere del nuovo giorno e gustando, da un punto privilegiato, l’aurora, con il suo chiarore luminescente che fagocita il cielo imbrunito.

Al fine di poter ammirare questo straordinario spettacolo, i Giovani di Azione Cattolica hanno soggiornato sul suolo aspromontano. Così sono partiti in tempo per raggiungere la statua del Redentore, che si staglia ieratica sulla sommità, benedicendo tutti coloro che raggiungono il monte.

Vista la necessità di contemperare sicurezza e salute, grazie alla massima disponibilità di un socio di Ac, i Giovanni, muniti di tende e delle suppellettili necessarie a trascorre qualche ora di sonno lontano da casa, si sono accampati nel cortile di una privata dimora, messo a loro disposizione.

Alle 17.00, di sabato 28 agosto, si sono ritrovati in Gambarie di Santo Stefano d’Aspromonte per fare rotta verso il cortile dell’abitazione offerto loro. Giunti sul posto, con tanta gioia ed entusiasmo, si sono cimentati nel montaggio delle tende da campeggio. Subito dopo, insieme, hanno percorso un tratto di strada tra i boschi, dove, immersi nel verde, hanno recitato i primi vespri, al tramonto del giorno.

Dopo aver raggiunto le tende hanno consumato il cibo, ciascuno da par suo con tutte le accortezze necessarie. Infine si sono intrattenuti con attività ludiche anch’esse rispettose dei protocolli.

La riflessione in "compagnia" di Sant'Agostino

Dopo la cena, la recita della preghiera della compieta. Momento all’interno del quale si è innestata una riflessione su Agostino d’Ippona, a cura dell’Assistente del Settore Giovani di Azione Cattolica, don Tonino Sgrò.

Le parole di Sant’Agostino hanno costituito un’occasione privilegiata per riflettere sul bisogno che caratterizza ciascun uomo che si scopre “Cercatore” ma, allo stesso tempo, “Cercato”. Così da poter dire, con le sue parole: «Ti ho gustato e ora ho fame e sete di Te». Alle 3 di notte è suonata la sveglia. Il segnale che bisognava partire alla volta del monte. Qui, i giovani di Azione Cattolica, hanno intrapreso il cammino, desiderosi di poter ammirare la nascita del nuovo giorno.

Inutile dire che, nonostante qualche banco di nebbia che aveva ingenerato un leggero turbamento, le aspettative sono state ampiamente superate dalla beltà dell’Aurora. La nebbia, infatti, si è immantinente diradata ed ha lasciato il posto ad uno straordinario spettacolo che le parole faticano a raccontare.

Il ritorno a casa per i giovani di Azione Cattolica

Dopo aver gustato, trepidanti e tremanti un po’ di commozione, la grandiosa manifestazione naturale don Tonino Sgrò ha officiato, alle prime luci dell’alba, la Santa Messa domenicale sopra ad un altare che, per l’occasione, è stato costruito dai Giovani con le pietre del luogo frammiste ai loro zaini, proprio a sottolineare la volontà di offrire «le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce» di ciascuno.


PER APPROFONDIRE: Monsignor Morrone incontra i giovani dell’Azione cattolica


Così dopo una bella risonanza e con la gioia di aver vissuto insieme qualche ora, i Giovani hanno smontato le tende. Hanno fatto rientro a casa con l’impegno di essere sempre più “Cercatori-Cercati” da un Amore più grande.

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