Avvenire di Calabria

L'analisi evidenzia il ruolo strategico della rete delle biblioteche a contrasto delle povertà educative

Povertà educative, in Calabria legge solo un bambino su tre

La nostra regione è tra quelle in cui nell'ultimo anno sono stati avviati più progetti di inclusione

di Francesco Chindemi

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

La Calabria non è sicuramente la regione italiana in cui si legge di più, pur avendo fatto registrare nell'ultimo anno - secondo dati Istat - un aumento significativo di lettori (+4 punti percentuali). È un dato questo da tener presente, anche se la percentuale, scendendo di fascia di età, si assottiglia. Nella nostra regione, infatti, solo un minore su tre legge abitualmente. Quanto incide in questo la rete istituzionale delle biblioteche? È quanto cerca di approfondire l'ultimo report di Openpolis e "Con i Bambini" su Povertà educative e rete delle Biblioteche italiane.

Nel contrasto della povertà educativa, poche strutture hanno una potenzialità strategica paragonabile a quella delle biblioteche. Presidi diffusi sul territorio, cui accedere liberamente, che possono vivere come luoghi di studio, di aggregazione, di socialità. Aspetti ancora più importanti per un paese dove l’accesso alla lettura resta profondamente diseguale.

Lettori minorenni, disparità tra Nord e Sud

Restano ancora profondi i divari nell’accesso alla lettura dei minori Italia. Disparità spesso collegate alla famiglia di origine: il 73,5% dei minori figli di lettori sono a loro volta lettori abituali. Ma se né il padre né la madre leggono, la quota scende al 34,4%. Anche i gap territoriali sono ampi: in Sicilia e Calabria solo 1 minore su 3 legge abitualmente, contro i due terzi dei bambini e ragazzi dell’Emilia Romagna.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Il dato complessivo del Paese di suo non è già entusiasmante. Nel proprio tempo libero, solo il 51,9% dei residenti tra 6 e 17 anni dichiara l’abitudine alla lettura. Una percentuale, tuttavia, non uniforme sul territorio nazionale e su cui incidono divari sociali e territoriali profondi. La lettura è infatti uno dei comportamenti che più risentono dell’influenza dell’ambiente familiare. Quando sia la madre che il padre hanno questa abitudine, 3 minori su 4 a loro volta leggono. Se al contrario i genitori non leggono, poco più di un terzo dei figli lo fa. Il 73,5% dei minori figli di lettori leggono. Se né il padre né la madre leggono, la quota scende al 34,4%. (Istat, 2022).

Emerge, quindi, che tutte le regioni con l’incidenza più bassa di lettori abituali tra bambini e ragazzi si trovano nel mezzogiorno. In particolare in Calabria (35,9%) e Sicilia (33,8%), dove sono poco più di un terzo del totale, in Campania dove si attestano al 38,2%, in Molise, Puglia e Basilicata dove superano di poco il 40%.

Le biblioteche per bambini e ragazzi in Calabria

In questo quadro - è l'analisi del report che si basa su dati Istat - le biblioteche sono strategiche a colmare questo gap educativo, soprattutto quando destinate a un’utenza di bambini e ragazzi. Permangono tuttavia divari anche nella loro diffusione, a partire dai capoluoghi. A Pavia sono 20,45 le biblioteche ogni 10mila minori residenti, ad Andria la quota scende a 1,12.

Nel 2020 i capoluoghi con maggiore densità di biblioteche totali rispetto a bambini e ragazzi residenti sono stati Pavia, Mantova, Trento, Cagliari, Belluno, Gorizia, Biella, Bolzano e Udine. Tutte città con almeno 15 biblioteche complessivamente censite da Istat ogni 10mila residenti tra 0 e 17 anni. Seguono, con cifre poco inferiori, Ferrara (14,92), Venezia (14,84) e Firenze (14,78). Mentre agli ultimi posti troviamo i comuni di Andria, Reggio Calabria, Brindisi, Grosseto, Imperia, Ragusa, Barletta e Terni, con meno di 2 biblioteche complessivamente censite da Istat ogni 10mila residenti tra 0 e 17 anni.

Sviscerando il dato relativo alla Calabria, nella città di Reggio si contano 1,42 biblioteche per ogni 10 mila minori residenti, mentre nessuna biblioteca destinata a bambi e ragazzi di età compresa tra i 6 e i 17 anni. Sale la quota a Crotone (3,74 biblioteche ogni 10 mila minori), Vibo Valentia (3,85), a Catanzaro (4,2). Meglio fa Cosenza (7,3).

Per quanto attiene, invece, alle biblioteche - tra quelle censite da Istat - destinate ai minori, tutti e cinque i capoluoghi della Calabria fanno registrare dati molto bassi: 1,04 a Cosenza, 0,93 a Crotone, 0 a Catanzaro, Vibo e Reggio.

Calabria agli ultimi posti per lettura, tra i primi per progetti d'inclusione

Conseguentemente, è proprio nelle aree deprivate, dove i dati pre-pandemici indicano una minor incidenza di lettori tra i bambini, che si registrano i maggiori sforzi nel contrasto della povertà educativa attraverso la rete delle biblioteche, nel 2021. Un segnale di come in molti casi tali strutture rappresentino un presidio fortemente ricettivo anche rispetto ai bisogni del contesto in cui si trovano ad operare.

Nel 2021, il 12,4% delle biblioteche ha indirizzato i propri progetti di inclusione verso le persone che vivono in povertà economica, educativa o culturale. La quota raggiunge il 28,1% in Puglia, il 22,5% in Basilicata, e si avvicina a una struttura su 5 in Calabria (19,3%) e Campania (19%).


PER APPROFONDIRE: Scuola, l’Istituto Maria Ausiliatrice vince il contest “Io leggo perché” 2022


Il presupposto per attuare questo tipo di politiche è l’esistenza di una rete strutturata di biblioteche sul territorio. Una potenzialità da valorizzare anche attraverso patti educativi territoriali o comunque strumenti che le mettano in rete con altre strutture, partendo dalle scuole.

Articoli Correlati