Avvenire di Calabria

L’Infiorata di Taurianova protagonista al Festival di Firenze

È stato realizzato un tappeto monumentale di 144 metri quadri

di Redazione Web

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Nei giorni scorsi il raduno degli artisti provenienti da diverse regioni italiane

L’Infiorata di Taurianova, è stata protagonista del Festival di arti effimere Unesco, tenutosi a Firenze dal 25 al 27 aprile. Più di 150 infioratori, tappetari e posatori, provenienti da 7 diverse regioni d’Italia, ma anche da Malta e dalla Catalogna, si sono ritrovati in piazza del Duomo a Firenze. Per realizzare un grande tappeto monumentale (dodici metri per dodici, in tutto 144 metri quadrati). Rendendo omaggio ai monumenti italiani riconosciuti dall'Unesco. Ma soprattutto per celebrare il fatto che “L'arte di creare tappeti di fiori e altri materiali naturali” è ufficialmente candidato a essere dichiarato Patrimonio immateriale dell'umanità dall'Unesco.


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“Le meraviglie dell'Unesco italiano in un sogno tutto effimero”, il titolo dell’opera inedita ideata dal giovane artista siciliano Gabriel Carpino, che per realizzare il bozzetto ha studiato attentamente ogni angolo delle 7 regioni presenti. Per rappresentarle al meglio e poi farle convivere con la storia e la bellezza di Firenze. Al progetto hanno lavorato anche Fabio Finocchiaro e Francesco Rubbino, che insieme al direttore artistico Valentina Mammana (presidente dell’associazione CulturArte di Noto, nonché direttore artistico anche dell’Infiorata di Taurianova) hanno ideato la grafica. E la comunicazione visiva di tutto l'evento. Un altro importante contributo è stato offerto da Lorenzo Roccaro, film-maker dell'associazione.

I materiali usati per la realizzazione dell'opera

Per la realizzazione del tappeto, che vantava ben 84 colori, sono stati utilizzati 18 materiali diversi: fiori (Genzano, Gerano, Noto, Bolsena, Montefiore dell’Aso e Taurianova), segatura (Camaiore), trucioli (Torricella Sicura), frutta e verdura (Pachino), sale (utilizzato da diverse associazioni, quali CulturArte e il Liceo artistico di Noto, Montefiore dell'Aso e Guspini), sabbia di Sicilia (Portopalo Insabbia), sabbia dell’Etna e coriandoli (Acireale), caffè, ceci (Guspini), fiori secchi, sabbie del fiume Po, graniglia macinata, gusci di noci macinati, graniglia di marmo colorata di Montefiore dell'Aso.

Quattordici le associazioni provenienti da Sicilia, Calabria, Abruzzo, Lazio, Marche, Toscana e Sardegna, Malta e Catalogna, che hanno collaborato per realizzare l’opera, rimasta esposta per due giorni, il 26 e 27 aprile.

I simboli dell'Infiorata

Al centro della grande opera emergeva il simbolo dell’Unesco, mentre il giglio fiorentino si ripeteva ai vertici del quadrato. I quattro cerchi che componevano la geometria, invece, racchiudevano elementi artistici di una o più regioni. La prima circonferenza era dedicata alla Toscana e alle Marche, riprendendo l’audace volto del David di Michelangelo, il rosone gotico del duomo di Santa Maria del Fiore e una delle torri del palazzo ducale di Urbino, racchiuso dai tipici decori geometrici del gotico toscano. La seconda circonferenza era dedicata al Lazio, col Colosseo romano, i particolari della villa d’Este di Tivoli e la fontana di San Sebastiano di Genzano, incorniciati da un ornamento di tipo geometrico, ispirato ai decori nei mosaici delle domus romane.


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Il terzo cerchio era dedicato invece alla Calabria, con uno dei magnifici bronzi di Riace, e alla Sardegna con uno dei tanti nuraghi e il decoro tutto intorno ispirato dai mosaici di Teramo in Abruzzo. Infine, il quarto cerchio era dedicato alla Sicilia, con elementi che la rappresentano per intero: la trinacria col suo sguardo magnetico, posizionata al centro della ruota di un carretto tipico siciliano, con un accenno ai decori architettonici barocchi di Noto.

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