L'iniziativa "Scatole di Natale" approda a Lamezia Terme. Fino al 20 dicembre i cittadini potranno confezionare dei pacchi regalo e portarli in vari punti di raccolta sul territorio. Risposta positiva delle istituzioni locali: c'è il supporto del sindaco, Paolo Mascaro, e di tutto il consiglio comunale.
"Scatole di Natale" a Lamezia Terme
Un oggetto che riscaldi nei mesi freddi (magari una sciarpa, un paio di guanti o una coperta), uno che faccia compagnia (ad esempio un libro o, perché no, qualche matita colorata per i bambini), un prodotto per la cura di sé (come un sapone o una crema) e una piccola golosità: ecco come si può rendere un po’ speciale il Natale di chi non è abituato a ricevere doni, perché vive la solitudine, la fragilità, la marginalità. Lamezia Terme (Catanzaro) è una delle città italiane in cui fiorisce l’iniziativa “Scatole di Natale”, un’idea concreta per stare accanto a singoli e famiglie in difficoltà che vivono nella zona.
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Fino al 20 dicembre i cittadini potranno confezionare dei pacchi regalo e portarli in vari punti di raccolta sul territorio. Da lì, con il coinvolgimento di istituzioni e realtà del volontariato, i doni saranno portati a chi ne ha più bisogno. Come nel capoluogo di Regione, dove il progetto è approdato grazie all’impegno di un’imprenditrice locale, anche a Lamezia l’iniziativa ha incontrato da subito il favore della comunità, tanto da incassare il sostegno del sindaco Paolo Mascaro e del Consiglio Comunale.
Così la proposta delle “Scatole di Natale”, che nel 2020 era stata lanciata da una mamma milanese, Marion Pizzato, e che in poco tempo era diventata virale sui canali social, ottenendo un grande successo, ora diventa protagonista di una vera e propria rete, con nodi sparsi in più aree del Paese. Alla base c’è un’idea semplice quanto preziosa.
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Un dono è tanto più gradito quanto più è pensato, cercato, fatto con cura. Da qui l’invito a rendere speciale la scatola, come se fosse preparata per un amico o un familiare, anche se andrà a una persona che non si conosce.
Oltre ad oggetti semplici ma capaci di “coccolare” un po’ il Natale di chi vive solo e senza punti di riferimento, i partecipanti sono invitati a lasciare una traccia di sé, benché in forma anonima: un biglietto con una frase gentile e, quando possibile, un disegno fatto dai bimbi. Piccoli segni di umanità e calore, che fanno bene a chi li porge, come a chi li riceve.