
Una firma che vale carità speranza e accoglienza
È partita la nuova campagna dell’8xmille alla Chiesa cattolica, che racconta una Chiesa sempre più
Un fondo di solidarietà per i nuovi poveri da Covid-19. Ecco la misura adottata da monsignor Francesco Oliva, vescovo di Locri-Gerace. Il presule l'ha comunicata attraverso una lettera alla comunità diocesana della Locride. «Tutti ci auguriamo che l’assenza del popolo dalle celebrazioni liturgiche - ha scritto Oliva - abbia contribuito ad accrescere nei fedeli il desiderio di incontrarsi come comunità e di accogliere Gesù nell’Eucaristia e nei Sacramenti».
Rispetto al fondo di solidarietà, poi, il vescovo di Locri ha spiegato: «Vi annuncio che, per rispondere alla situazione economica generale d’impoverimento delle famiglie, di perdita del posto di lavoro, di chiusura delle attività in seguito alla pandemia, ho pensato alla costituzione di un Fondo di solidarietà, costituito attraverso fondi della CEI dall’8xmille, contributi privati dei fedeli, delle Caritas parrocchiali e di altri enti. Quanto prima avrete comunicazioni in merito. Vedo questa iniziativa come un’occasione per create una rete di solidarietà diocesana che manifesti la vicinanza della nostra chiesa a quanti si trovano a vivere le conseguenze di questa grave pandemia».
Monsignor Oliva, poi, si è soffermato anche sui prossimi impegni pastorali nella sua diocesi. «Riprendiamo il cammino con maggiore entusiasmo, dovendo naturalmente riprogrammarlo alla luce di quanto accaduto e delle disposizioni che vi sono state consegnate. Desidero che in tutte le parrocchie e Santuari diocesani venga organizzata la Veglia di Pentecoste pregando per le Vocazioni sacerdotali e religiose, con un pensiero particolare al nostro Seminario San Luigi. Quanto alla Solennità del Corpus Domini non è consentita la tradizionale solenne processione col Santissimo sacramento. Chiedo di vivere una giornata eucaristica con l’adorazione continuata e la celebrazione della Santa Messa che può essere fatta – possibilmente – sul sagrato della Chiesa o in un luogo aperto vicino alla Chiesa».
«Ho apprezzato l’impegno dei sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose, nell’offrire vicinanza alla comunità e nel servizio della carità. Ho visto il dinamismo della Caritas diocesana e di tante Caritas parrocchiali e dei loro volontari: questa è la via giusta che porta ad affermare lo stile solidale della nostra Chiesa. A tutti - ha concluso Oliva - dico semplicemente: grazie».
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