Avvenire di Calabria

Ad attendere l'arrivo dell'Effigie della Madonna della Consolazione una delegazione della comunità marocchina

Madonna della Consolazione, la preghiera di Reggio per il popolo marocchino

Prima della benedizione finale, l'arcivescovo Morrone ha chiesto ai reggini di pregare per il popolo marocchino

di Redazione Web

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Un fiume di fedeli si è stretto ancora una volta attorno alla Venerata Effigie della Madonna della Consolazione in occasione della tradizionale processione del martedì per le vie del centro cittadino. Un momento che segna la conclusione delle celebrazioni religiose in onore della Patrona del popolo reggino.


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È stato un momento emozionante, vissuto all'insegna della rinnovata devozione. «Insieme - come ha sottolineato l'arcivescovo Morrone prima della benedizione ai portatori, all'uscita della Vara - ci si è messi in cammino con Maria dietro Gesù».

Diverse le "tappe" che hanno scandito il "percorso", con il riproporsi delle tradizionali tappe. Sino al ritorno in Cattedrale. È proprio qui, sul sagrato, che si è vissuto un altro momento significativo di queste festività, condito d'amore e vicinanza al prossimo, al di là delle differenze di credo.

Attorno a Maria, in preghiera per il popolo marocchino

Ad attendere l'arrivo dell'Effigie, c'era una delegazione della comunità marocchina residente a Reggio Calabria con tanto di bandiera del Marocco. Era lì a rappresentare un'intera comunità piegata dal dolore per il violento terremoto che ha colpito quella terra, provocando migliaia di vittime tra la popolazione.

«In questa nostra preghiera rivolgiamo un pensiero anche ai fratelli e alle sorelle che in Marocco stanno vivendo il dramma di un devastante terremoto», ha detto l'arcivescovo, con accanto i rappresentanti della comunità marocchina. «Come chiesa e comunità reggina in questo momento di grande sofferenza - ha aggiunto il presule - siamo solidali con i nostri fratelli, figli dello stesso Padre, che, pur non avendo il nostro stesso battesimo, sono amati dal Padre di Gesù. "Fratelli tutti" come ci ricorda papa Francesco».


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Un pensiero Morrone lo ha rivolto anche al popolo libico, proprio in questi giorni colpito da un altrettanto devastante uragano. «Quando ci sono sofferenze di questo tipo - ha aggiunto - non possiamo voltarci dall'altro lato. Oggi manifestiamo vicinanza con la preghiera con l'impegno di farlo, come Chiesa reggina, anche concretamente. Intanto - ha concluso l'arcivescovo - poniamo nelle mani di Maria anche la loro sofferenza e tutto ciò che portiamo nel nostro cuore».

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