Reggio Calabria ricorda Gennaro Musella e le vittime delle mafie
L’imprenditore salernitano è stato ucciso il 3 maggio di 42 anni fa a Reggio Calabria, vittima di un attentato della ‘ndrangheta.
Il nuovo fronte sul quale puntano le mafie è quello del metaverso. A rivelarlo è la relazione della Direzione investigativa antimafia, che pone l'attenzione sulle piattaforme di comunicazione criptate e, in generale, su internet e darkweb.
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Il documento, che fa riferimento al secondo semestre, presenta un focus proprio sul nuovo scenario «rispetto al quale Europol - si legge - ha già evidenziato le potenziali criticità». Si sottolinea, infatti, la capacità delle organizzazioni criminali «di cogliere celermente le trasformazioni tecnologiche e dei fenomeni economico-finanziari su scala globale».
Sempre meno ricorso alla violenza e sempre più interesse negli affari e negli investimenti, soprattutto in aree del Paese dove c'è una «forte sofferenza economica». È questo il quadro delle mafie delineato dalla nuova relazione della Direzione Investigativa Antimafia che sottolinea come i clan «nel loro incessante processo di adattamento alla mutevolezza dei contesti, hanno implementato le capacità relazionali sostituendo l'uso della violenza e delle intimidazioni, sempre più residuali, con strategie di silenziosa infiltrazione e con pratiche corruttive».
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Secondo il documenti, le mafie «preferiscono rivolgere le proprie attenzioni sempre più ad ambiti affaristico-imprenditoriali, approfittando della disponibilità di ingenti capitali accumulati con le tradizionali attività illecite». «Si tratta di 'modi operandi' dove si cerca sia di rafforzare i vincoli associativi mediante il perseguimento del profitto e la ricerca del consenso approfittando della forte sofferenza economica che caratterizza alcune aree - si legge -, sia di stare al passo con le più avanzate strategie di investimento, riuscendo a cogliere anche le opportunità offerte dai fondi pubblici nazionali e comunitari (Recovery Fund e Pnrr)».
Alla luce di una "struttura coesa", "delle sue capacità militari" e "del forte radicamento nel territorio, la 'ndrangheta si conferma oggi l'assoluta dominatrice della scena criminale anche al di fuori dei tradizionali territori d'influenza con mire che interessano quasi tutte le Regioni". È quanto emerge dalla relazione della Direzione investigativa antimafia.
In particolare quello degli «stupefacenti permane il settore criminale di primaria importanza per la 'ndrangheta. Nell'ambito del narcotraffico globale le 'ndrine calabresi occupano ormai da tempo un riconosciuto ruolo di universale livello poiché affidabili sul piano criminale, solvibili su quello finanziario e capaci di gestire una complessa e affidabile catena logistica per il trasporto transoceanico, dai Paesi sudamericani verso l'Europa, dei carichi di droga».
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