Avvenire di Calabria

Il 6 maggio 2016 scompariva a Limbardi l'imprenditrice calabrese Maria Chindamo: domani un sit-in in sua memoria

Sette anni senza Maria Chindamo: sabato il ricordo a Limbadi

Le dichiarazioni di un pentito lasciano presagire la mano della 'ndrangheta dietro un caso straziante di "lupara bianca"

di Redazione Web

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Il 6 maggio 2016 scompariva a Limbadi l'imprenditrice calabrese Maria Chindamo: domani un sit-in in sua memoria. Le dichiarazioni di un pentito lasciano presagire la mano della 'ndrangheta dietro un caso straziante di "lupara bianca".

Limbadi, che fine ha fatto Maria Chindamo?

È la mattina del 6 maggio 2016: il fuoristrada di Maria Chindamo viene ritrovato fuori dalla sua azienda agricola, ancora chiusa, ma lei dentro non c’è. Ci sono, però, alcune tracce di sangue, che fanno presagire subito il peggio agli inquirenti.

Un anno esatto prima della sua scomparsa Ferdinando Punturiero, il marito da cui aveva deciso di separarsi, era stato trovato impiccato, e proprio quella coincidenza, per qualcuno, non è mai stata tale, ma sarebbe stato solo un tentativo di collegare la scomparsa di Maria Chindamo a quella dell’ex.

Gli appezzamenti tra Nicotera Marina-Limbadi e la Piana di Rosarno, il punto dove Chindamo è scomparsa, vengono setacciati, senza esito. Da quel momento, come detto, è il buio: il corpo di Chindamo non viene mai trovato.


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Antonio Cossidente, ex bosse del clan dei Basilischi, rivela, nel gennaio del 2012, alla Dda di Catanzaro che l’imprenditrice sarebbe stata uccisa e che il suo corpo sarebbe stato dato in pasto ai maiali.

Il collaboratore di giustizia aveva trascorso anni in carcere con Emanuele Mancuso, “rampollo” dell’omonimo clan della ‘ndrangheta del Vibonese, e proprio quest’ultimo avrebbe affermato che l’omicidio di Chindamo fosse stato attuato per volontà di Salvatore Ascone, detto “Pinnolaro”, un vicino di casa che avrebbe messo gli occhi sui terreni di proprietà della donna. Maria Chindamo si sarebbe sempre rifiutata di cedere i terreni, e questo avrebbe scatenato la rabbia di Ascone.


PER APPROFONDIRE: Maria Chindamo, la rivelazione di un pentito: «Fu fatta a pezzi»


Le proprietà di Maria Chindamo, la commercialista e imprenditrice agricola di 42 anni, originaria di Laureana di Borrello (Reggio Calabria), su decisione del Tribunale di Palmi, saranno affidate alla curatela giudiziaria del gruppo cooperativo GOEL (Global organic textile standard) e alla Comunità Progetto Sud.

Maria Chindamo fu aggredita, rapita e fatta sparire il 6 maggio del 2016 in località Montalto di Limbadi, nel Vibonese, senza che ancora oggi siano stati individuati i colpevoli e il movente del gravissimo episodio.

L’azienda di Maria Chindamo e del fratello Vincenzo, che da anni si sta battendo per conoscere la verità sulla tragica scomparsa della sorella, era già divenuta socia di GOEL Bio alla fine del 2021.

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