Avvenire di Calabria

Sui veggenti: «Per me non sono né un problema, né il problema»

Medjugorje, il vescovo Hoser approfondirà gli aspetti pastorali

Papa Francesco ha affidato al pastore di Varsavia-Praga la «missione» di acquisire più approfondite conoscenze

Antonio Marino

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Le lancette dell’orologio segnano le ore 12, mentre l’agenda ricorda che è sabato 11 febbraio, memoria della Madonna di Lourdes, allorquando la Sala Stampa Vaticana diffonde il comunicato della Segreteria di Stato che annuncia «la nomina dell’Inviato Speciale della Santa Sede per Medjugorje».

È al settantaquattrenne polacco Henryk Hoser, Arcivescovo-vescovo di Varsavia-Praga, che Papa Francesco affida la «missione» di «acquisire più approfondite conoscenze della situazione pastorale di quella realtà e, soprattutto – argomenta il comunicato vaticano – delle esigenze dei fedeli che vi giungono in pellegrinaggio e, in base ad esse, suggerire eventuali iniziative pastorali per il futuro».

Pertanto sarà di «carattere esclusivamente pastorale» la missione che Mons. Hoser, come sottolineato dal comunicato, dovrebbe completare «entro l’estate prossima». Insomma, dopo poco più di due anni dalla conclusione dei lavori della Commissione internazionale di inchiesta su Medjugorje, presieduta dal Vicario emerito di Roma Cardinale Camillo Ruini e le cui conclusioni sono al vaglio del Papa e della Congregazione per la Dottrina della Fede, il Pontefice invia a Medjugorje un presule nato in Polonia, i cui cittadini cattolici, sottolinea Mons.Hoser, «hanno una bella idea di Medjugorje, questo per linee generali. E ci vanno numerosi.

Del resto, a Medjugorje ogni anno arrivano 2 milioni di pellegrini e questo qualche cosa significa. Io però – ci tiene a ribadire monsignor Hoser – non mi occuperò degli aspetti teologici e delle apparizioni che sono oggetto della Commissione Pontificia. Il mio raggio di azione – chiosa – è la pastorale». Ed a Medjugorje, stabilmente o per lunghi periodi durante l’anno, risiedono i sei veggenti, coloro che, per la prima volta all’imbrunire del 24 giugno 1981 a Biakovici, una delle frazioni che formano il villaggio di Medjugorje, attestano di vedere la Madonna e, tutt’oggi, dalla Madre di Gesù ricevere messaggi che vengono poi diffusi.

Ed a proposito dei veggenti, Marija, Mirjana, Ivanka, Ivan, Vicka e Jakov, Mons. Hoser evidenzia: «per me non sono né un problema, né il problema. Le ripeto, non fanno parte del mio compito». Mentre, conclude Hoser, «in quanto ai frutti sulle anime, mi sembrano positivi. Per frutti intendo la pratica dei sacramenti, le conversioni, il cambio nello stile di vita, la partecipazione alla Messa e questo avviene a Medjugorje, non possiamo negarlo e non tenerne conto pastoralmente».

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