Avvenire di Calabria

Duecento persone in difficoltà sono accompagnate dai servizi di prossimità della parrocchia di San Giuseppe

Melito Porto Salvo si conferma comunità solidale

Si tratta del centro d’ascolto e della mensa per gli indigenti co-gestita coi volontari della comunità di Sant'Egidio

di Federico Minniti

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Melito Porto Salvo si conferma comunità solidale. Duecento persone in difficoltà sono accompagnate dai servizi di prossimità della parrocchia. Si tratta del centro d’ascolto e della mensa per gli indigenti.

Melito Porto Salvo si conferma comunità solidale

Una parrocchia che accoglie chi non ce la fa. Accade a Melito Porto Salvo, per l’esattezza nella chiesa intitolata a San Giuseppe, dove gli indigenti di un comprensorio molto vasto trovano un punto di riferimento.

«Abbiamo superato la “vergogna” di chiedere aiuto - ci spiega Antonella Surfaro, referente territoriale della Comunità di Sant’Egidio - e, adesso, stiamo riuscendo a instaurare un rapporto di fiducia che va oltre il pasto domenicale o la spesa settimanale».

Sono in totale duecento le persone in difficoltà che bussano alla porte del Centro d’Ascolto attiguo alla parrocchia. Non l’unico locale “riattivato”, in termini solidali. A pochi passi, infatti, insiste un bene confiscato alla ‘ndrangheta che è diventato la casa dei giovani della Comunità di Sant’Egidio.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


L’esperienza fondata a Roma da Andrea Riccardi ha affondato le proprie radici a Melito Porto Salvo tre anni fa, in concomitanza con l’arrivo del nuovo parroco a San Giuseppe, don Gaetano Nalasso che ha raccolto in eredità dai suoi predecessori l’attenzione ai più fragili.

«Sono quasi dieci anni che abbiamo iniziato questa bella esperienza - ci racconta Elisa Laface, responsabile del Centro d’Ascolto parrocchiale - e possiamo dire che, ad oggi, non è più un’attività fatta nel tempo libero, ma ci prende tantissimo, specialmente sotto il profilo umano». Il Centro d’Ascolto apre due volte a settimana, servendo circa 60 persone al giorno. A loro offre generi di prima necessità - grazie a una convenzione col Banco Alimentare - e indumenti, frutto delle donazioni alla parrocchia.


PER APPROFONDIRE: Poveri in aumento. La Caritas di Reggio Calabria sostiene 18mila indigenti


Laboratorio di sinodalità

Ma non solo: «Proviamo ad esserci in ogni contesto - aggiunge Franca Martino, esempio di sinodalità vista la sua doppia “appartenenza” alla Comunità di Sant’Egidio e al gruppo dei volontari parrocchiali - fornendo anche supporto sotto il profilo farmaceutico, laddove c’è bisogno».

Tutto è sviluppato all’insegna della sobrietà: una scelta radicale, ma che fa respirare l’aria buona della carità evangelica che non cerca clamori o ribalte. «Ogni domenica serviamo 80 pasti sottolinea Antonella Surfaro - molti dei quali sono consegnati a domicilio. Sia a soggetti con difficoltà di deambulazione che a quanti hanno vissuto in questi mesi la quarantena da coronavirus».

Le realtà solidali della parrocchia di San Giuseppe a Melito Porto Salvo fanno bene a tutti: attorno ad esse, infatti, l’intera comunità si è riscoperta unita e più viva che mai. Una bella iniezione di fiducia.

Articoli Correlati