Avvenire di Calabria

La comunità dei frati cappuccini si prepara a condividere un altro momento di preghiera per la beatificazione del confratello

Eremo, mercoledì si ricorda la nascita del Venerabile fra Gesualdo da Reggio

Alle 18.15 la recita del Rosario e di una preghiera scritta dal religioso, subito dopo sarà celebrata una Santa Messa

di Redazione Web

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La comunità dei frati cappuccini della Basilica dell'Eremo si appresta a celebrare un'altra giornata in ricordo del Venerabile fra Gesualdo Malacrinò.

All'Eremo si ricorda la nascita del Venerabile frate reggino

Figura di frate dalla grande spiritualità e dal rigore scientifico, quando si parla dei cappuccini e dell'Eremo di Reggio Calabria, non si può non parlare di fra Gesualdo Malacrinò.


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La sua tomba, sita subito dopo l'entrata (a destra) della Basilica dell'Eremo è continua meta di fedeli. Difficile non trovare dei fiori, un rosario o qualcuno inginocchiato in preghiera che portando il suo saluto alla Patron non si fermi a rendere omaggio al frate cappuccino.

Il suo legame alla devozione per la Madonna della Consolazione, patrona del popolo reggino è documentato dai numerosi scritti che ha lasciato e dalle preghiere da lui stesso composte.

Proprio una di queste, insieme al Rosario, sarà recitata in occasione delle commemorazione della nascita del Venerabile padre Gesualdo da Reggio, al secolo Giuseppe Marco Antonio Malacrinò, che sarà celebrata mercoledì 18 ottobre, presso il Santuario dell'Eremo.

L'appuntamento è alle 18.15. Subito dopo alle 18.45 sarà presentato l'Inno musicato del Maestro Pino Punturiero e alle 19 sarà celebrata la Santa Messa.

Conclusa la Celebrazione eucaristica, i fedeli insieme ai frati cappuccini, si uniranno in preghiera dinnanzi alla tomba di fra Gesualdo per invocarne la Beatificazione. Per l'occasione ci sarà anche un omaggio floreale da parte dei discendenti della famiglia Malacrinò. Ad animare la liturgia ci sarà il Coro della Divina Misericordia della parrocchia di San Bruno di Reggio Calabria.

Fra Gesulado e la vocazione maturata in giovane età

Fra Gesualdo è nato il 18 ottobre 1725 da Francesco Malacrinò e Saveria Melissari che «hanno saputo costruire la loro casa come “piccola chiesa domestica”, dove la preghiera e le opere di carità eccellono sia per qualità che per quantità».

Raggiunta l’età scolare inizia a frequentare l’oratorio dei Fratelli di Gesù e di Maria». In questo periodo incontra «il giovane chierico filippino, Salvatore Votano, con il quale stringe un legame spirituale e amicale, tra i più preziosi della sua vita». Così «a 8 anni, ed esattamente il 20 settembre 1733, riceve il sacramento della cresima nella Cattedrale di Reggio Calabria». Decide, poi, di intraprendere la via del sacerdozio.

«Il 12 marzo 1740 riceve la tonsura e il 23 settembre dello stesso anno gli ordini minori dell’ostiariato e del lettorato». Il suo animo però gli chiede di spingersi oltre.


PER APPROFONDIRE: Gesualdo da Reggio quel frate all’Eremo amato dai fedeli


«Un giorno, mentre ritorna a casa, incontra due frati cappuccini, che, ricurvi sotto il peso della bisaccia stracolma di carità, con il viso grondante sudore per il gran caldo, con i piedi spaccati per il lungo camminare e con negli occhi il canto della perfetta letizia, risalgono faticosamente, il letto del torrente Caserta per rientrare in convento. È la risposta del Signore. Infatti dopo qualche settimana, accompagnato da don Salvatore Votano, bussa alla porta del convento dell’Immacolata Concezione, dove viene accolto dal guardiano dei cappuccini, padre Bernardo da Sant’Agata. Ha appena compiuto 15 anni.

 Il Ministro provinciale, padre Ilarione da Feroleto, lo manda al noviziato presso il convento di Fiumara di Muro e il 5 novembre 1740 indossa i ruvidi panni dei cappuccini e gli viene consegnata la Regola del poverello d’Assisi, assumendo il nuovo nome di fra Gesualdo da Reggio Calabria».

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