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Ventitre voti favorevoli, cinque astenuti e dieci contrari. La mozione di sfiducia a carico di Renato Accorinti è stata respinta. La riunione-fiume, durata oltre 10 ore e terminata solo in notte inoltrata, ha registrato momenti di tensione, ma - col passare delle ore - sembrava chiaro che il fronte dei dissidenti si stesse sgretolando.
Decisivo il dietrofront del gruppo dei "genovesiani", ossia gli eletti nel Pd pronti a transitare in Forza Italia e riferimento in consiglio comunale di Francantonio Genovese, ex sindaco da poco condannato a 11 anni per i corsi di formazione d'oro della Regione Sicilia.
Accorinti salva la sua poltrona. Durante il suo intervento il leader del movimento No Ponte ha usato parole forti verso l'assise cittadina: "Ho chiesto scusa alla città per i problemi di bilancio. Ma tanti sindaci hanno problemi con il bilancio, in Italia - ha detto Accorinti - Ci sono milioni di cose da fare è vero, ma abbiamo trovato Hiroshima. Votate come meglio credete, speriamo di lavorare meglio, di più, fare i tavoli di discussione. Ci saranno i tavoli tecnici su quello che volete, sono pronto insieme ai miei assessori, abbiamo bisogno di un lavoro di squadra. Vi chiedo collaborazione".
Un appello che- all'esito del voto - ha dato ragione al sindaco peloritano.