Ieri, l'ennesima morte sul lavoro, questa volta in Calabria, a Lamezia Terme. A perdere la vita un meccanico di 54 anni. Il cordoglio della comunità vibonese e del vescovo, monsignor Serafino Parisi. Ecco la sua preghiera e il suo appello.
Morte sul lavoro a Lamezia, il cordoglio del vescovo Parisi
La Chiesa che è in Lamezia si è stretta con la preghiera ai familiari di Felice Costanzo, operaio di 54 anni che ha perso, ieri, la vita in modo tragico mentre stava lavorando.
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«Non dobbiamo dimenticare l’importanza che il lavoro ha nella vita di ciascuno, rappresentando non solo uno strumento per il sostentamento, ma anche un mezzo di riscatto e di affrancamento, oltre a costituire una forma, la più alta, di realizzazione personale», le parole del vescovo di Lamezia Parisi nell'esprimere il cordoglio a nome di tutta la comunità diocesana, alla luce di questa ennesima morte sul lavoro.
L'appello del presule: «Tutelare la vita nei posti di lavoro»
Oltre alla preghiera, dunque, un richiamo alle responsabilità nella parole del presule lametino. «In ogni luogo di lavoro - ha aggiunto - va messa responsabilmente al centro la dignità della persona umana per far sì che ciascuno possa sentirsi gratificato e parte attiva dello sviluppo della società».
«In questo tragico momento che vede la nostra comunità attonita, penso ai familiari di Felice, ai suoi amici e colleghi. Saranno tanti gli interrogativi che si stanno ponendo in queste ore ed è a loro che voglio rivolgermi: nonostante la vostra comprensibile rabbia e l'esperienza quasi inesorabile dell'impotenza, voglio invitarvi a non disperare», ha aggiunto poi Parisi rivolgendosi ai familiari della vittima.
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«Per noi credenti - ancora il vescovo di Lamezia - Dio si manifesta come Padre amorevole ed affettuoso che non abbandona i propri figli, nemmeno quando lo scenario desolato della morte incomprensibile ed inaccettabile sembra negarne prepotentemente la presenza. Ma il Signore, che ben conosce il patire, non è lontano da chi soffre: Egli abita e illumina il dolore umano e darà consolazione a coloro che sono nello sconcerto e nel pianto».