Avvenire di Calabria

I ragazzi della Comunità minorile di Reggio Calabria hanno lavorato a un progetto di riscatto: un nuovo murales antimafia

Carcere minorile, Reggio Calabria avrà il suo murales antimafia

L'inaugurazione si terrà domani, sabato 18 marzo, alle 16, nei pressi della piazza intitolata a Gianluca Canonico in centro

di Redazione Web

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I ragazzi della Comunità minorile di Reggio Calabria hanno lavorato a un progetto di riscatto: un nuovo murales antimafia. L'inaugurazione si terrà domani, sabato 18 marzo, alle 16, nei pressi della piazza intitolata a Gianluca Canonico.

Un murales antimafia in ricordo delle vittime innocenti della malavita

Ormai è chiaro a tutti: non si può combattere la ‘ndrangheta senza investire in modo deciso sull’educazione delle giovani generazioni. Un po’ come sosteneva Gesualdo Bufalino che coniò la frase: «Per sconfiggere la mafia ci vuole un esercito di maestre elementari».

Scuola, ma non solo: nelle povertà educative si annidano i grovigli della subcultura mafiosa, il cui paradigma di disvalori è alla base della fascinazione criminale che subiscono tanti giovani.


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A Reggio Calabria, di recente, si è avviato un progetto interessante. Si tratta di un’idea che potrebbe diventare un simbolo antimafia perché su uno dei muri del centro storico di Reggio Calabria verrà realizzata un’opera artistica progettata e realizzata insieme alle ragazze ed ai ragazzi dell’Ufficio Servizio Sociale Minorenni e della Comunità Ministeriale di Reggio Calabria.

L’opera dell’artista LBS-Bruno Salvatore Latella ideata nell’ambito del progetto dell’associazione Streetisculture interpreta il tema della legalità e dell’ambiente. Per la precisione, il murales verrà realizzato sul muro che limita l’edificio che ospita gli Uffici Giudiziari ed i Servizi Minorili.

Nel murales anche l’immagine di Gianluca Canonico, bambino di dieci anni ucciso a Reggio Calabria dalla ‘ndrangheta. La presentazione dell’opera si è terrà domani, 18 marzo alle 16, come momento di preparazione alla Giornata annuale dell’Impegno e della Memoria organizzato in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

L'importanza della "messa alla prova"

«Il faro della giustizia minorile è esaltare il principio guida dettato dalla nostra Costituzione: la funzione di recupero, riportare il ragazzo che ha sbagliato in società, fargli cambiare strada». Non può essere più semplice - o più difficile - la missione della giustizia minorile, specie a Reggio Calabria, e il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minori, Roberto Di Palma ci tiene a ribadirlo. 

Più che rappresentare cifre isolate e fredde, il valore numerico, nel discorso di Di Palma, ha valore introduttivo per presentare un tema più ampio, sia per ciò che riguarda le sfide, che per quanto concerne gli strumenti di cui la procura minorile reggina è orgogliosa, come l’ampio ricorso all’istituto della “messa alla prova”.

«È uno strumento importantissimo di cui ci siamo avvalsi in modo costante». Un percorso, quello della cosiddetta “Map”, che da un’opportunità seria di reinserimento al ragazzo che ha violato la legge ma che - avverte Di Palma - «si fa in due: lo Stato fornisce un sentiero, il giovane deve percorrerlo».


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Sono stati 195, perfettamente in linea con i 197 del 2021, i fascicoli aperti dalla magistratura inquirente nei confronti di minori (noti) quest’anno. Numeri che restituiscono uno spaccato complesso del disagio giovanile in città. In linea anche il dato dei fascicoli contro ignoti (41 nel 2021 contro i 49 del 2022), in crescita invece i cosiddetti “atti relativi”, quelli che non sono qualificati come reato ma che ad esso sono normalmente prodromici: nel 2022 ben 312 contro i 249 del 2021. Crescono anche i fascicoli civili del 25% in un solo anno.

L'impegno della Regione per "Liberi di Scegliere"

Sono circa un centinaio i ragazzi allontanati dai padri che insegnavano loro i “valori mafiosi”. “Liberi di scegliere” è il nome del protocollo che sottrae i minori da un destino già segnato.

«Il progetto Giustizia e Umanità Liberi di Scegliere è ormai divenuto in ambito nazionale un faro di civiltà ed esempio per altre iniziative nel campo della promozione dei valori dell’impegno civico. Siamo pronti, dando seguito al protocollo d’intesa firmato nel 2021 tra il Consiglio e Biesse, ad approvare una legge che miri a consolidare la promozione ed il sostegno economico della Regione alle iniziative socio-culturali del progetto».  

Sono le parole dl presidente dell’assemblea regionale Filippo Mancuso, intervenendo all’iniziativa, organizzata a Reggio Calabria dall'associazione Biesse, con il patrocinio di Palazzo Campanella e alla quale hanno partecipato, fra gli altri, il procuratore capo della procura Giovanni Bombardieri e il presidente del tribunale per i minorenni di
Catania, Roberto Di Bella.

Le basi del progetto traggono origini dall’esperienza personale e diretta del giudice Roberto Di Bella negli anni in cui ha prestato servizio presso i tribunali per i minori della Penisola, e in particolare a Reggio Calabria.


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«Condividiamo - ha aggiunto Mancuso - l’attivazione di un percorso educativo che coinvolga le scuole di ogni ordine e grado e che abbia la finalità di contribuire alla formazione di una cultura della legalità e dell’etica pubblica, attraverso la promozione e divulgazione del libro Liberi di Scegliere».

Pugilato nei quartieri a rischio, l'idea del Csi

All'interno delle iniziative promosse in occasione della giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia, Csi e Libera Reggio Calabria, presentano il laboratorio culturale, sportivo e sociale che coinvolgerà oltre venti società sportive del territorio, circa trecento atleti, trenta operatori tra educatori, animatori, istruttori e volontari, due comuni della Città metropolitana e cinque centri sportivi.

Da settimane, l'equipe Csi, è al lavoro per mettere in campo attività e percorsi con l'obiettivo di generare processi di cambiamento attraverso il gioco e lo sport, garantendo diritti e opportunità per tanti ragazzi e favorendo la nascita, a Reggio Calabria, di una e vera e propria comunità educante nello sport.

Si partirà lunedì 20 marzo con l'apertura ufficiale, alle ore 16.00 al centro La Piazzetta, del laboratorio di pugilato al rione Arghilla Nord. Ogni settimana, infatti, tantissimi bambini e ragazzi tra i 6 e i 14 anni, saranno coinvolti in questa attività dove impegno, sacrificio, umiltà, voglia di imparare, costanza e passione saranno gli elementi che caratterizzeranno l'attesissima esperienza.

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