Avvenire di Calabria

Il percorso espositivo sarà visitabile a partire da oggi e fino al 18 settembre presso il Museo Sorrentino

Museo diocesano, inaugurata la mostra su Armida Barelli

L'arcivescovo Morrone si è soffermato sul valore della memoria partendo proprio dall'esempio ancora attuale della Beata

di Redazione Web

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Fino al 18 settembre, presso il Museo diocesano di Reggio Calabria, sarà possibile visitare la mostra “Armida Barelli. Nulla sarebbe stato possibile senza di lei”. Promossa dall’Azione cattolica e dall'Istituto Giuseppe Toniolo di Milano, ente fondatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.  

La mostra "Armida Barelli. Nulla sarebbe stato possibile senza di lei", fortemente voluta dall’Azione cattolica diocesana, è stata inaugurata questa mattina dall’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria - Bova, monsignor Fortunato Morrone, alla presenza, tra gli altri, di Giandomenico Chirico, presidente dell'Azione cattolica diocesana, e Lucia Lojacono, direttrice del Museo.


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Si tratta di un percorso espositivo fatto di immagini e documenti dedicato ad Armida Barelli, una donna determinata e infaticabile proclamata beata il 30 aprile scorso a Milano, che ha segnato la prima metà del Novecento con la sua volontà di rafforzare la presenza cattolica in tutta la penisola, promuovendo iniziative laicali senza distinzione di ceto e dando un contributo fondamentale all’emancipazione femminile.

Barelli, il vescovo Morrone: «la sua opera sia da esempio»

«Questo è un momento in cui facciamo memoria...che per noi cristiani non è solo un ricordo del passato» ha detto nel suo intervento l'arcivescovo Morrone per il quale «riscoprire la figura della Beata Armida Barelli significa riscoprire anche la bellezza del Vangelo».

«Tante donne e tanti uomini come Armida Barelli hanno prodotto dei frutti che durano nel tempo», ha aggiunto il presule citando esempi di testimonianze più prossime alla realtà diocesana reggina - bovese, come l'indimenticata Maria Mariotti e Franca Sesti. Quando noi parliamo di memoria parliamo di qualcosa che è ancora parte viva di noi, di un protagonismo che ci appartiene».

Essere «protagonisti del nostro tempo», ha spiegato Morrone, significa «non stare affacciati alla finestra, limitandosi a guardare come gli altri costruiscono questo mondo. Ma sporcarsi un po' di più le mani a tutti i livelli, non ultimo quello politico, con il proprio contributo». La Barelli non si è limitata a fare un'opera religiosa, ha aggiunto il vescovo, «ha fatto un'opera sociale, ha stimolato il pensiero cristiano che ha dato vita ad altre opere». Ecco l'esempio da seguire, facendo tesoro della memoria.

La vita di Arminda Barelli raccontata per immagini

Dall’incontro della beata Armida con padre Agostino Gemelli nacque il progetto della costituzione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Fu l’unica donna all’interno del gruppo dei primi fondatori. Il 7 dicembre 1921, festività di Sant’Ambrogio, nella sede storica di Milano iniziarono le prime lezioni dell’Ateneo dei cattolici italiani.

A conclusione del percorso espositivo, l’ultimo pannello, attraverso un prospetto cronologico, mette in relazione l’opera di Armida con i più importanti eventi che hanno segnato il nostro Paese in politica e nell’ambito della lotta per l’emancipazione delle donne. La mostra è tratta dalla graphic novel “Armida Barelli. Nulla sarebbe stato possibile senza di lei”, ideata e curata da Tiziana Ferrario, con sceneggiature e illustrazioni di Giancarlo Ascari e Pia Valentinis per Franco Cosimo Panini editore, realizzata con la consulenza storica di Aldo Carera ed Ernesto Preziosi.

La mostra è perfetta per illustrarne ai giovani, in modo coinvolgente e immediato, la biografia, dall’infanzia fino alla morte: attraverso testi, fotografie d’epoca e illustrazioni, essa racconta le tappe fondamentali nella vicenda di Armida, fondatrice della Gioventù femminile di Azione cattolica. Grazie all’efficace immediatezza delle immagini, racconta la vita di Armida e i suoi straordinari incontri con altri protagonisti del Cattolicesimo italiano, le sue doti di leader e la sua passione educativa, nella cornice di oltre mezzo secolo di storia italiana.


PER APPROFONDIRE: L’eredità spirituale della beata Barelli


L’evento promosso a Reggio Calabria in collaborazione tra Azione cattolica, Museo diocesano e Associazione Amici dell’Università Cattolica – Istituto Toniolo di Studi Superiori è il segno della condivisione dello stile sinodale della Chiesa. La Mostra sarà visitabile nei giorni e orari di apertura del Museo diocesano: martedì, mercoledì, giovedì e sabato dalle 9 alle 13 e venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 15-19 (per aperture straordinarie per gruppi, su prenotazione).

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