Avvenire di Calabria

È la fotografia scattata da Istat ed Eurostat secondo cui negli ultimi anni i nascituri sono diminuiti in 9 comuni su 10

Natalità in calo anche in Calabria, è inverno demografico anche al Sud

I dati dai territori calabresi rispecchiano la media dell'Italia, ultima per nascite nel raffronto con i paesi Ue

di Redazione Web

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Reggio Calabria conta 7,44 nuovi nati ogni mille abitanti. Male rispetto alla media europea di 9,1 anche se meglio rispetto alla media nazionale del 6,8. È quanto emerge dalla fotografia scattata dall'Istat sulla natalità nei comuni italiani, rielaborata dall'associazione "Con i Bambini" per conto di Openpolis.

I dati fonte Istat fanno riferimento al 2020, ma rendono chiara l'idea dell'attuale situazione nel Bel Paese sul fronte nascite. Il problema dell'Italia con la denatalità è noto anche nel confronto europeo. La denatalità declinante sta portando a un progressivo spopolamento del paese. Le ultime proiezioni di Istat indicano che quasi 60 milioni di abitanti - quanti attualmente se ne contano in Italia - potrebbero scendere a 45,8 milioni nel 2080.


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Si tratta di una delle conseguenze di quello che viene non a caso definito “inverno demografico”. Il tasso di natalità, ovvero il numero di nuovi nati in relazione ai residenti, è passato dai quasi 10 alla fine degli anni 2000, ai circa 8 del 2015 ai meno di 7 attuali. Una quota raggiunta a partire dal 2020, primo anno dell’emergenza Covid.

Italia ultima nel raffronto con l'Europa

Nel confronto con l'Europa, l'Italia è ultima per tasso di natalità. È quanto emerge questa volta dai recenti dati Eurostat relativi al 2022. Molto lontano da paesi come Irlanda (11,2), Cipro (11,1) e Francia (10,6) dove nello stesso anno ha superato quota 10. Più vicini all’Italia risultano altri due paesi mediterranei come Spagna (6,9) e Grecia (7,3).

Ma il dato nazionale è comunque inferiore anche a queste due nazioni. Persino in un contesto europeo di progressivo calo della natalità, quindi, l’Italia si distingue per un tasso più basso di quello registrato negli altri 26 stati Ue.

In 9 comuni su 10 il tasso inferiore alla media europea

Ci si rende conto maggiormente della situazione in Italia analizzando i dati comune per comune. Emerge che in ben 9 comuni su 10 (ossia il 90%) il tasso di natalità è inferiore alla media europea. Come dimostra il caso di Reggio Calabria, non c'è distinzione tra nord e sud, rispetto al passando quando nel mezzogiorno si contavano solitamente più nascite.


PER APPROFONDIRE: Inverno demografico, il report Istat conferma i timori per il 2023


Nell’89,3% dei comuni italiani il tasso di natalità rilevato nel 2020 è stato inferiore alla media europea, pari in quell’anno a 9,1 nascite ogni mille abitanti. Il 9,5% dei territori è al di sopra di questa soglia, mentre circa l’1% si può considerare in linea con la media Ue, essendo il divario con quest’ultima al massimo di 0,1 punti. Come emerge ancora dalla rielaborazione dei dati, il fenomeno della denatalità è più intenso rispetto ai valori europei su gran parte del territorio nazionale, con pochissime eccezioni.

Denatalità, fenomeno diffuso anche in Calabria

Secondo le ultime rilevazioni dell'Istat, Reggio Calabria conta 7,44 nuovi nati ogni mille abitanti. Male rispetto alla media europea di 9,1 anche se meglio rispetto alla media nazionale del 6,8.

Reggio meglio anche rispetto al capoluogo di Regione, Catanzaro dove si contano 6,98 nuovi nati ogni mille abitanti in linea con la media nazionale. Anche a Cosenza, numeri che rispecchiano il dato complessivo nazionale con 6,94 nuovi nati ogni mille abitanti. Guardando ancora ai grossi comuni calabresi, Crotone conta 7,55 nuovi nati ogni mille abitanti e Vibo Valentia 6,71.

La situazione non migliora se andiamo a spulciare i dati anche dei comuni più piccoli. Ciò che emerge, nel complesso è che nei comuni calabresi il tasso di natalità rilevato nel 2020 e in calao rispetto alla rilevazione precedente registrata nel 2014.

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