
Reggio Calabria, impegno per i detenuti: intesa arcidiocesi – carcere
L’intesa siglata questa mattina presso la sala “Monsignor Giovanni Ferro” della diocesi reggina tra l’arcivescovo Morrone e il direttore degli istituti penitenziari Carrà.
'Ndrangheta, l'intervento di monsignor Aloise: «Non possiamo restare indifferenti». Dopo i recenti fatti di cronaca, il vescovo di Rossano - Cariati rompe il silenzio.
Gli ultimi accadimenti che ci rimandano le cronache impongono una riflessione. Nel rispetto dei ruoli e delle competenze, avverto l’esigenza come pastore di richiamare l’attenzione di quanti tendono, nel loro operare quotidiano, al bene comune. Non possiamo e non vogliamo restare indifferenti dinanzi al rimbombo di colpi di pistola o alle aggressioni sotto la luce del sole.
E non è solo e soltanto il nome delle vittime che deve farci sobbalzare dalle poltrone delle nostre sicurezze. È la violenza in sé, sono le azioni criminose ad ogni livello che devono provocare in tutti noi un moto di sdegno e di ribellione. L’intera comunità non può subire, supina e rassegnata, atteggiamenti di cotanta violenza che minano la serenità di un vivere quotidiano già di per sé difficile e faticoso.
Fra qualche giorno avrà inizio il cammino che ci porterà alla festa della Madonna Achiropita, come possiamo pensare di incrociare il suo sguardo materno e di misericordia se il nostro cuore è pieno di odio, rancore e vendetta?
Sia ben chiaro che la fede in Gesù Cristo non può andare a braccetto con arroganza ed atteggiamenti mafiosi. Camorristi, mafiosi e ‘ndranghetisti sono stati scomunicati e non una volta sola. Chi si comporta in questo modo può illudersi di essere cristiano e cattolico ma non lo è!
Proprio per questo non possiamo permettere che sia la paura a governare le nostre vite. Per far sì che ciò accada è necessario un tendersi la mano gli uni gli altri, per procedere insieme e spediti verso il medesimo obiettivo. C’è bisogno di corresponsabilità. Che ognuno assolva ai compiti dettati dal proprio ruolo. Come anche l’ascolto, vero, dei bisogni e delle necessità di una comunità -Corigliano Rossano- che sta muovendo i suoi primi passi come istituzione nuova e perciò giustamente protesa a rivendicare tutte quelle garanzie su cui fondare la sua nuova storia.
La presenza e il dialogo, l'attenzione e il confronto tra le diverse istituzioni civili, militari e religiose possono essere un volano per intraprendere percorsi di speranza. Solo dalla reciprocità, infatti, è possibile trarre le giuste forze ed energie per contrastare, tutti insieme, fenomeni come questi che puntano a spargere il seme della violenza e a confinarci in barricate di silenzio e solitudine.
L’intesa siglata questa mattina presso la sala “Monsignor Giovanni Ferro” della diocesi reggina tra l’arcivescovo Morrone e il direttore degli istituti penitenziari Carrà.
Preghiera e rinnovato impegno hanno accompagnato la Giornata voluta dall’arcidiocesi e dal comune di Reggio Calabria per ricordare le anime dei 45 naufraghi accolti in riva allo Stretto sette anni fa.
Il momento di sintesi e condivisione del percorso intrapreso sarà ospitato alle 18 presso l’Auditorium della Scuola allievi Carabinieri del rione Modena.