
La Messa in suffragio del Papa sarà giovedì in Cattedrale a Reggio
L’arcivescovo della Diocesi di Reggio Calabria – Bova, monsignor Fortunato Morrone parteciperà alla celebrazione esequiale
Nella Basilica Cattedrale di Reggio Calabria si è tenuto un importante convegno sul tema dell'educazione. A intervenire personalità di primissimo piano. Dai direttori de La Civiltà Cattolica e L'Osservatore Romano, padre Antonio Spadaro e Andrea Monda, allo scrittore e docente Franco Nembrini. Ad accoglierli è stato l'arcivescovo metropolita di Reggio Calabria - Bova e presidente della Conferenza episcopale calabra, monsignor Fortunato Morrone.
L'appuntamento si pone a chiusura di un ciclo formativo dedicato ai docenti di religione calabresi promosso dalla Conferenza episcopale calabra. Protagonista del tour lungo le tre metropolie è stato il professor Nembrini di cui vi proporremo un'ampia intervista in esclusiva sul numero in uscita domenica di Avvenire di Calabria.
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Il titolo dell'iniziativa odierna in Cattedrale era “Il rischio educativo”: l'evento è stato trasmesso anche in diretta streaming sulla Pagina Facebook di Avvenire di Calabria (clicca qui per vedere il video). A coordinare il grande impegno formativo voluto dai vescovi calabresi è stato don Emanuele Leuzzi, direttore dell'Ufficio Scuola regionale della Cec.
Nel corso degli ultimi dieci giorni ci sono stati tre appuntamenti, uno per ogni Metropolia, durante i quali gli insegnanti calabresi si sono potuti confrontare sul tema della comunicazione creativa e della sensibilità narrativa col professor Franco Nembrini.
«L’essenza dell’educazione sta nell’educare i ragazzi ad aprire gli occhi, alla bellezza della realtà. L’educazione è una testimonianza di sé con il metodo della misericordia», ha detto proprio Nembrini intervenendo al convegno svoltosi nella cattedrale di Reggio Calabria. «L’educatore insegna a camminare, insegnando ai figli e agli alunni la strada per le decisioni importanti della vita. Quel che educa in una scuola, come in una famiglia, è l’aria che si respira in quell’ambiente – ha detto lo studioso –. Quell’aria è generata e resa buona dal respiro degli adulti».
Rivolgendosi, poi, agli insegnanti di religione cattolica presenti in chiesa, Nembrini li ha esortati: «Smettetevela di preoccuparvi dell’educazione in sé come dover fare qualcosa, perché già la letizia con cui viviamo noi educa”».
Accanto al prof-docente (che recentemente ha pubblicato un nuovo libro dal titolo "Sì", edito da San Paolo edizioni) erano presenti due firme di primissimo piano del giornalismo cattolico. Il direttore de La Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, e il direttore de L'Osservatore Romano, Andrea Monda. «Questa di oggi è una tappa importante del cammino formativo degli insegnanti di religione cattolica calabresi. Gli insegnanti hanno una grande sfida e responsabilità, ma anche un’avventura straordinaria», ha detto Andrea Monda.
Nel prendere la parola, il direttore de La Civiltà Cattolica ha sottolineato come «spesso le agenzie educative si pongono a domande che nessuno si pone. Con internet viviamo in un mondo di risposte, ma il discernimento è riuscire a capire le domande giuste».
«Il compito educativo - ha aggiunto Spadaro - non è rispondere alle domande dei giovani ma, visto che hanno già Facebook e Google a dare le risposte, educare è aiutarli a porsi le domande giuste». Il gesuita, richiamando ancora il pensiero di papa Francesco, ha sottolineato che «il compito delle scuole cattoliche è quello di accogliere le istanze personali e le inquietudini”. “Non frenare l’inquietudine – ha proseguito – significa permettere agli studenti di esprimere il loro potenziale».
A chiudere l'appuntamento, la preziosa relazione dell'arcivescovo di Reggio Calabria - Bova e presidente della Conferenza episcopale calabra, monsignor Fortunato Morrone. «Gli insegnanti di religione vivono spesso una situazione di frontiera, perché hanno a che fare con le diverse dimensioni dell’umano, anche con i drammi e le ferite della famiglia e della società», ha detto il vescovo di Reggio Calabria - Bova e presidente della Cec.
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«Voi insegnanti di religione – ha detto Morrone rivolgendosi ai presenti – siete presenza viva, vicinanza, perché attraverso voi i ragazzi si sentono ascoltati e compresi. Al di là di quello che potete insegnare, parlate al cuore, volgete lo sguardo, anche alle diversità, tenete il silenzio, date la carezza. Non insegnate solo religione, ma date uno stile di vita». Per questo, ha aggiuto, «è opportuno favorire le domande ma al tempo stesso dare una rampa, facilitare il percorso, in una rete basata sulla fiducia”. Per questo “dobbiamo dare fiducia ai nostri ragazzi, perché quando diamo fiducia impariamo insegnando». Nel tempo «della cultura in cambiamento», infatti, per monsingor Morrone «dobbiamo cogliere i nuovi linguaggi, cercare di comprendere cosa ci dicono i ragazzi, fare discernimento: questa è una sfida e una opportunità».
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