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Roberto Occhiuto ha rotto gli indugi: la Calabria ha votato favorevolmente alla riforma dell'Autonomia differenzia all'ultima Conferenza Stato-Regioni. Una posizione che - inevitabilmente - ha provocato tensioni e polemiche per una legge iniqua: il Governatore difende la scelta: «No ad un Sud che scappa in ritirata».
Che ne sarà di noi? Non ha dubbi il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto che ritiene l'Autonomia differenziata in salsa leghista «un'opportunità» per il Mezzogiorno. Sin dalle prime battute, il presidente della Giunta regionale tende a spazzare via le polemiche fornendo un elemento di novità: il criterio della spesa storica è stato superato.
Quando? Dove? A sentire Occhiuto ci avrebbe pensato Forza Italia (su suo input). Al momento di concreto non c'è nulla e il via libera dato alla Conferenza Stato-Regioni è, invece, basato sul testo del Ddl Calderoli che la spesa pubblica la considera eccome.
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Nessun passaggio in Consiglio regionale da parte di Occhiuto che ha votato per "coscienza politica" senza tradire la sua maggioranza. Eppure il Ddl Calderoli potrebbe segnare un punto di non ritorno per le sorti della Calabria.
Non è chiaro se e come la spesa storica verrà superata (andando a inasprire il fronte dei governatori del Nord che l'avevano posta al centro dell'idea primordiale), non è chiaro come verranno stabiliti i Lep. La secessione autonomista, iniziata con la riforma del Titolo V della Costituzione vent'anni fa, prosegue col serio rischio di decimare i trasferimenti statali al Sud.
PER APPROFONDIRE: Autonomia differenziata, Calabria prigioniera della “spesa storica” regionale
Tra gli strali d'accusa, due a Reggio Calabria riecheggiano: quello del sindaco sospeso, Giuseppe Falcomatà, e quello del presidente di Confesercenti, Claudio Aloisio. Entrambi si sono affidati ai Social network per prendere posizione.
Falcomatà scrive: «Occhiuto ha venduto la Calabria in nome dei suoi interessi politici. Nonostante le perplessità apertamente dichiarate, il Governatore ha votato sì al disegno di legge sull’autonomia differenziata, proposto dal ministro della Lega Nord Calderoli, acconsentendo a un futuro di sottosviluppo per la nostra regione».
«In questo modo si certifica per legge - ha sottolineato Falcomatà - che un bambino che oggi nasce in Calabria avrà sicuramente meno diritti di uno che nasce in Veneto».
A incalzare il Governatore Occhiuto, infine, ci pensa anche Aloisio: «Con questa decisione ci siamo dati, per l’ennesima volta, la zappa sui piedi il che ci porterà a sfidare i nostri ricchi competitor del Nord Italia come farebbe un pugile sconosciuto che vuole affrontare Mike Tyson sul ring con le mani legate dietro la schiena. Un’impresa impossibile e suicida».
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