Poco meno di 60mila occupati in 33mila imprese private a Reggio Calabria: ecco i dati ufficiali del 2022
Lavoro, pochi occupati dalle imprese di Reggio Calabria: «La politica ci ascolti»
L'economia reggina annaspa e secondo ConfCommercio quello che manca «è la saldatura con la politica».
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Poco meno di 60mila occupati in 33mila imprese private a Reggio Calabria: qualcosa non torna. L'economia reggina annaspa e secondo ConfCommercio quello che manca «è la saldatura con la politica».
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I dati sugli occupati a Reggio Calabria, preoccupano i dipendenti delle imprese private
Abbiamo scelto di analizzare i dati sulle imprese reggine forniti dalla locale Camera di Commercio per capire come fluttua il mercato imprenditoriale a Reggio Calabria. Al giugno 2023, in totale, le aziende attive sul territorio provinciale sono 46.219 con un incremento dello 0,6% rispetto all’anno precedente.
Di queste oltre il 78% (36.275) sono imprese individuali; la restante percentuale è quasi tutta legata alle società di capitale (10.448), mentre relativamente poche sono le esperienze di cooperative (1.610).
Passando in rassegna i settori dell’economia reggina, la fa da padrone il commercio con 18.517 imprese, seguono l’agricoltura (8.679) e l’edilizia (5.979). Il tanto decantato settore turistico è al sesto posto con 3.457 imprenditori nel reggino.
I dati forniti dalla Camera di Commercia guida da Ninni Tramontana ci consentono, poi, di poter analizzare più nel dettaglio il trend che riguarda le imprese giovanili a Reggio Calabria. Confermata la tendenza a investire nel commercio (2.040), cresce l’orientamento verso l’agricoltura dove il dato più interessante riguarda un +4% di imprese giovanili nel reggino in ambito agricolo rispetto alla media nazionale.
Inoltre i giovani reggini che decidono di restare e investire sul territorio credono di più sulla vocazione turistica dello Stretto: il settore turisticoricettivo, infatti, è il terzo scelto (520) - davanti persino all’edilizia - in controtendenza alle preferenze “tradizionali” registrate nell’analisi complessiva tra nuove e vecchie imprese.
Un altro dato da analizzare con grande attenzione riguarda l’impresa al femminile: il 30% del mondo agricolo reggino è guidato da una donna (2.651).
Infine, volgendo lo sguardo ai valori occupazionali dell’imprenditoria reggina - spulciando i dati dell’Inps - rispetto a 33.112 imprese locali che versano contributi per i propri lavoratori sono in totale 59.746 i dipendenti subordinati e 27.951 i collaboratori indipendenti per un totale di 87.697 donne e uomini che compongono la forza lavoro delle imprese della provincia di Reggio Calabria.
L'opinione di Lorenzo Labate, presidente ConfCommercio Reggio Calabria
Parla di «saldatura tra imprenditoria e politica» Lorenzo Labate, presidente di ConfCommercio Reggio Calabria, per auspicare a un cambio di tendenza sul territorio. Una visione la sua che non si nasconde dietro giri di parole, ma va al nocciolo della questione: «Non saprei capirne la genesi, ma oggi manca totalmente un punto di ancoraggio tra classe politica e classe imprenditoriale a Reggio Calabria. Un caso unico se si guarda persino al livello regionale se non anche a quello provinciale».
Non una differenziazione sui soliti livelli di confronto tra Nord e Sud del Paese, ma un distinguo tra Reggio e i territori limitrofi: «Se analizziamo il trend di vendita tra il capoluogo e il suo hinterland metropolitano è conclamato come centri come Siderno o Palmi vivano uno stato di salute nettamente migliori di Reggio».
Secondo il presidente dell’associazione di categoria serve un maggiore coinvolgimento dell’imprenditoria nelle scelte operate dalla politica: «Non sto dicendo - puntualizza - che auspico una “discesa in campo”. Ognuno deve perseguire i propri obiettivi, però non si può procedere a compartimenti stagni».
Va proprio in questa direzione, quindi, l’idea di una sorta di “presa in carico” da parte delle attività produttive di alcuni dei nodi irrisolti del territorio reggino come l’Aeroporto dello Stretto e il salvataggio della Reggina 1914: «Ci siamo detto disponibili a entrare nelle due compagini societarie proprio per dare un segnale di attenzione verso i nostri concittadini».
Non mancano, certamente, gli interrogativi tecnici: come concretizzare tutto ciò? «Sono processi complicati che non si possono svolgere in poco tempo, quel che conta è la volontà di raggiungere determinati obiettivi e di farlo insieme: dentro Sacal ci sono rappresentanti di tutte le province calabresi ad eccezione di reggini. È possibile?» si domanda laconico Labate che prosegue: «Se anche percentualmente conteremo poco proveremo a far sentire la nostra voce».
Tornano in mente le parole con cui ha esordito la nostra intervista, quella «saldatura tra imprenditoria e politica» necessaria per rilanciare Reggio Calabria. «Ci sono davvero tante eccellenze a livello produttivo che riescono ad ottenere riconoscimenti in tutto il mondo, ma che non sono adeguatamente considerate a livello locale». Altrove, spiega Labate, «anche in Calabria questo processo è ormai storicizzato».
E riflettendo su questa peculiarità tutta reggina che si apre il secondo scenario di “presa in carico” proposto dalla ConfCommercio: la compartecipazione societaria nella nuova Reggina. «La squadra di calcio, oltre che a essere un simbolo della città, è un vettore economico: se ci fosse stato maggiore capacità di mettersi insieme, probabilmente, non si sarebbe giunti a questa conclusione».
Anche su questo aspetto, i commercianti reggini vogliono rispondere presente: «I tempi sono strettissimi e gli attori in campo variegati. Noi puntiamo a sostenere la nuova Reggina». Come, anche in questo caso, è tutto in divenire. Saldatura e “presa in carico”: questi i due assiomi della ConfCommercio per restare a Reggio Calabria e provare a farlo da protagonisti. Sui risultati, non resta che attendere.
Ecco la puntata di oggi del percorso Podcast intrapreso dall’arcivescovo di Reggio Calabria – Bova, monsignor Fortunato Morrone.
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