Avvenire di Calabria

L'evento celebrato in tutto il mondo. La data scelta per ricordare l'approvazione della Dichiarazione universale dei diritti umani

Oggi è la Giornata dei diritti umani, cosa dice il Papa

Per il Santo Padre: «negare i diritti fondamentali significa negare la dignità umana»

Redazione Web

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Si celebra oggi, come ogni 10 dicembre, la Giornata mondiale del diritti umani. "Dignità, libertà e giustizia per tutti" è lo slogan scelto per l'edizione di quest'anno che dà l'avvio alla campagna annuale in preparazione al 75° anniversario della Dichiarazione dei diritti dell'uomo del 10 gennaio 2023.

La Giornata mondiale si celebra in tutto il mondo il 10 dicembre. Una data non casuale. Proprio il 10 dicembre 1948, l'Assemblea generale delle Nazioni unite proclamava la Dichiarazione universale dei diritti umani. L'istituzione della Giornata, invece, risale al 4 dicembre 1950.


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La Giornata mondiale dei diritti umani è uno degli eventi di punta nel calendario del quartier generale delle Nazioni Unite ed è onorata con conferenze di altro profilo politico ed eventi culturali. Il tema dei diritti umani è tra gli argomenti centrali della Dottrina sociale della Chiesa. La Chiesa vede nei diritti umani, infatti, l'opportunità di difendere l'universalità della dignità umana, intesa come carattere stampa di Dio creatore per le sue creature.

Sul tema ritorna spesso anche papa Francesco. In occasione dell'edizione dello scorso anno della Giornata mondiale dei diritti umani, il Santo Padre aveva ribadito che «riconoscere i diritti, tutelando i più deboli è ciò che ci rende esseri umani».

«I diritti dei lavoratori, dei migranti, dei malati, dei bambini non nati, delle persone in fin di vita e dei più poveri sono sempre più spesso trascurati o negati», aveva aggiunto. Per poi denunciare come nella nostra società «chi non ha capacità di spendere e di consumare sembra non valere nulla. Ma negare i diritti fondamentali - ha proseguito -, negare il diritto a una vita dignitosa, a cure fisiche, psicologiche e spirituali, a un salario giusto significa negare la dignità umana».

«Lo stiamo vedendo: quanti braccianti sono, scusatemi la parola, "usati" per la raccolta dei frutti o delle verdure… E poi, pagati miserabilmente e cacciati via, senza alcuna protezione sociale».


PER APPROFONDIRE: Diritti dell’Infanzia, andare oltre le celebrazioni


«Riconoscere in linea di principio e garantire in concreto i diritti, tutelando i più deboli, è ciò che ci rende essere umani. Altrimenti - ancora il Santo Padre - ci lasciamo dominare dalla legge del più forte e diamo campo libero alla sopraffazione».

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