Avvenire di Calabria

Convertito al cattolicesimo dopo un'adolescenza inquieta, fu vescovo di Ippona in Africa

Oggi è Sant’Agostino: dottore della Chiesa

Celebre per le sue "Confessioni" tracce del culto secolare per il Santo sono presenti anche in Calabria

di Redazione Web

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La Chiesa ricorda oggi Sant'Agostino, vescovo e insigne dottore della Chiesa. Così lo ricorda il Martirologio Romano: «convertito alla fede cattolica dopo una adolescenza inquieta nei princípi e nei costumi, fu battezzato a Milano da sant'Ambrogio e, tornato in patria, condusse con alcuni amici vita ascetica, dedita a Dio e allo studio delle Scritture. Eletto poi vescovo di Ippona in Africa, nell'odierna Algeria, fu per trentaquattro anni maestro del suo gregge, che istruì con sermoni e numerosi scritti, con i quali combatté anche strenuamente contro gli errori del suo tempo o espose con sapienza la retta fede».

Agostino nasce il 13 novembre del 354 a Tagaste, in Algeria, in una famiglia il cui padre è un consigliere municipale e un modesto proprietario. Africano di nascita ma di lingua e cultura romana, Agostino si è meritato il titolo di uno dei più eminenti dottori della Chiesa. Studia a Cartagine, Roma e Milano vivendo una gioventù sregolata che lo conduce a una conversione dopo lo studio di filosofi antichi.


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La rivoluzione interiore che lo porta a un radicale cambio di vita inizia da un testo in particolare, l’Ortensio di Cicerone. L’entusiasmo nella lettura deriva dall’acutezza e dalla conoscenza espresse, che lo guidano nella direzione di tendenze naturaliste e razionaliste. Dopo questo testo si dedica alle sacre scritture senza però ottenere chissà cosa per poi rimanere stregato dall’antagonismo dei manichei, che parla di principi opposti e coeterni: la contrapposizione Bene-Male, Luce-Tenebre, Spirito-Materia, Dio-Satana.

Studiare approfonditamente la religione manichea e incontrare il vescovo manicheo Fausto lo porta a concludere quanto sia inconsistente e deludente; in seguito questo vescovo verrà citato nelle Confessioni venendo definito «gran lacciuolo del diavolo», ovvero uno che non fa ritorno alla chiesa cattolica ma che indugia sulle tentazioni dei filosofi accademici e platonici.

Il grande capolavoro della sua vita è Confessioni, capolavoro spirituale nel quale narra i suoi errori di gioventù e come si sia, infine, convertito. A un certo punto Agostino lascia Roma per Milano e incontra il vescovo Ambrogio; questo avvenimento è cruciale nell’ambito della sua conversione. Tra il 24 e il 25 aprile 386, la notte prima della Pasqua, Agostino viene battezzato dal vescovo insieme al figlio avuto a diciassette anni, Adeodato.

Deciso a tornare in Africa, nel viaggio sua madre muore ad Ostia. Agostino decide di tornare a Roma, rimanendo lì fino al 388 e continuando a scrivere. In Africa torna per condurre un programma di vita ascetica e, una volta ordinato sacerdote, ottiene il permesso di fondare un monastero a Ippona. Agostino muore il 28 agosto 430 proprio in Algeria, dopo una vita intera di attività episcopale e a 75 anni.

Il culto di Sant'Agostino in Calabria

Il culto agostiniano è presente da secoli anche in Calabria, in particolare nella città di Reggio dove, nell'omonimo quartiere del centro storico cittadino sorge una chiesa chiamata, appunto, di Sant'Agostino. L’edificio deve il suo nome al preesistente convento di padri agostiniani lì presente fino al terremoto del 1908.


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La chiesa è dedicata anche agli Apostoli Filippo e Giacomo, da quando nel 1630 è stata elevata a parrocchia. Sostituì la chiesa di San Nicola delle Colonne, del 1500. Dopo il terremoto del 1783, fu inglobata nel convento degli Agostiniani e da allora divenne parrocchia dedicata ai tre Santi.

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