Avvenire di Calabria

Nell'approfondire una data, quella del prossimo 8 dicembre, in cui ricorre il 55esimo anniversario dalla chiusura del Concilio del rinnovamento, ci siamo posti un interrogativo

Oggi in edicola. Ecco perché occorre rileggere il Vaticano II

Redazione Web

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Nell'approfondire una data, quella del prossimo 8 dicembre, in cui ricorre il 55esimo anniversario dalla chiusura del Concilio del rinnovamento, ci siamo posti un interrogativo. Quel tempo di cambiamento è ancora attuale? A risponderci sono stati due arcivescovi, monsignor Vittorio Luigi Mondello, emerito di Reggio Calabria, e monsignor Salvatore Nunnari, emerito di Cosenza, i quali hanno posto degli argomenti che vogliamo sottoporvi.

 
Monsignor Vittorio Mondello. «Il rinnovamento della Chiesa voluto dal Vaticano II non si realizza a partire dal cambiamento delle strutture (dei Dicasteri Vaticani, dalla diminuzione delle parrocchie…ecc.) ma dal vivere in pienezza il dono della comunione e dal testimoniare tale comunione con una autentica testimonianza di vita. Purtroppo ancora oggi, come ho già detto, non è pienamente compreso il significato della comunione e non si dà , spesso da parte di ecclesiastici di ogni grado e di laici impegnati nel sociale, una risposta adeguata ai tempi che stiamo vivendo».
 
Monsignor Salvatore Nunnari. «Posso dire di aver vissuto quegli anni “a cavallo” tra il vecchio e il nuovo. Durante gli anni del Concilio, infatti, ero un giovane seminarista che - probabilmente - neanche si era conto della portata storica di quello che stava vivendo. Le parole di Giovanni XXIII colsero di sorpresa un po’ tutti e quello che avevamo sempre sognato si stava realizzando. Un esempio pratico fu la messa in italiano, ma ciò che fu davvero straordinario è lo spirito del Concilio Vaticano II. Se devo sintetizzare quegli anni, posso dire che stavamo assistendo al cambiamento del mondo ecclesiale senza capirlo».
 
Il resto delle loro riflessioni, le trovate in edicola oggi su L'Avvenire di Calabria.

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