Avvenire di Calabria

Il 2021 della Caritas diocesana di Reggio - Bova si è caratterizzato per un incremento delle persone che hanno bussato alle porte dei Centri d’ascolto

Poveri in aumento. La Caritas di Reggio Calabria sostiene 18mila indigenti

Si tratta di 18 mila persone che si trovano in condizioni di difficoltà, per molti dei quali è stato necessario un sostegno continuativo nel tempo

di Redazione Web

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Poveri in aumento. La Caritas di Reggio Calabria sostiene 18mila indigenti. Il 2021 della Caritas diocesana di Reggio Calabria - Bova si è caratterizzato per un incremento delle persone che hanno bussato alle porte dei Centri d’ascolto, diffusi sul territorio, con le loro richieste d’aiuto.

Si tratta di 18 mila persone che si trovano in condizioni di difficoltà, per molti dei quali è stato necessario un sostegno continuativo nel tempo. Dalle mense alla distribuzione dei beni alimentari fino alla presa in carico di ben 59 neonati.

Poveri in aumento, l'azione della Caritas di Reggio Calabria

Quanti sofferenti bussano alle porte della Chiesa di Reggio Calabria - Bova? Per rispondere a questa domanda, la Caritas reggina ha interpellato i dati disponibili su Ospoweb, la piattaforma di gestione dei Centri d’Ascolto, relativamente al 2021.

In totale, gli interventi messi in atto dai Centri d’Ascolto presenti sul territorio reggino sono stati ben 16.764 su 18.304 soggetti che hanno bussato alla porta della Caritas. Si tratta di una “popolazione” di indigenti, il cui 50% presenta cittadinanza italiana. Le donne sono 7.279, mentre gli uomini 11.016. Sul territorio diocesano sono presenti 16 centri d’ascolto, quasi tutti ricadenti all’interno dell’area di competenza del comune capoluogo.


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La mappa dei Centri d'Ascolto

La maggior parte di interventi sono stati posti in essere al Centro d’Ascolto “Don Italo Calabrò” di Archi gestito dalla suore alcantarine che, nel 2021, hanno proposto 7.823 interventi. Ad Arghillà, periferia nord della città, sono stati 1.859, mentre la Caritas parrocchiale del Santissimo Salvatore, in pieno centro cittadino, ne ha proposto 1.778. Nel secondo della pandemia, poi, sono stati 16 i casi di sovraindebitamento seguiti dallo sportello del Microcredito.

Oltre alle già citate esperienze solidali si segnalano quelle di San Giorgio Extra, Arangea, Divino Soccorso, il Centro d’ascolto diocesano intitolato a “Monsignor Giovanni Ferro”, la “Don Gaetano Marcianò”, il centro Scalabrini, San Domenico, Santo Stefano di Nicea, San Francesco d’Assisi, Sant’Antonio di Padova, il centro servizi migranti della Cvx, l’Emporio della solidarietà “Genezareth” e l’Help Center “Casa di Lena” (di cui ci occuperemo separatamente).


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Rispetto alla tipologia di intervento, le più richieste riguardano i beni materiali come il servizio mensa (7.145 ospiti) e la distribuzione dei viveri (5.992 destinatari). Da sottolineare la richiesta d’assistenza per i buoni pasto (841 casi) e i fruitori dei servizi degli empori (469).

Notevole anche la richiesta di ascolto: ben 1.304 volte, operatori e volontari si sono fatti prossimi per sostenere le storie di fragilità di tantissimi concittadini reggini. In aumento le richieste d’aiuto: 226 interventi sono stati fatti per le spese sanitarie e il pagamento tasse/bollette. In 117 hanno chiesto vestiario e, infine, 59 sono stati i neonati seguiti dalle Caritas reggine.

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