Avvenire di Calabria

Il messaggio della presidenza della Conferenza episcopale italiana in vista della scelta di avvalersi dell'insegnamento a scuola

Ora di religione, «preziosa opportunità formativa»

I vescovi italiani: «Nel corso degli anni, l'insegnamento si evoluto diventando una disciplina sempre più "aperta" ai bisogni educativi dell'oggi»

di Redazione Web

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«Una preziosa opportunità formativa, che arricchisce il percorso scolastico promuovendo la conoscenza delle radici e dei valori cristiani della cultura italiana». Così la Presidenza della Conferenza episcopale italiana in un messaggio in vista della scelta di avvalersi dell’Insegnamento della religione cattolica (Irc) nell’anno scolastico 2024/25.

Insegnamento della religione cattolica, da quarant'anni una disciplina "aperta"

«Sono trascorsi quasi quarant’anni da quando, con l’Accordo di revisione del Concordato del 1984 e la successiva Legge di ratifica del 1985, l’insegnamento della religione ha assunto il profilo attuale: quello di una disciplina scolastica aperta – scrive la Presidenza -, aggiornata dal punto di vista pedagogico e didattico, adeguata all’oggi, attenta ai bisogni educativi delle persone e condotta nel rispetto più assoluto della libertà di coscienza di ognuno».


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Insomma, parlare dell'Irc è parlare di «un valido momento di studio e di dialogo, fatto proprio ogni anno dalla stragrande maggioranza di studenti e di famiglie».

Risorsa assai preziosa per il mondo della scuola

I dati relativi all’anno scolastico 2022/23 restituiscono un quadro di sostanziale stabilità, con una media nazionale di avvalentisi pari all’84,05%. «L’ampia partecipazione attesta la qualità formativa di tale insegnamento e, allo stesso tempo, richiama a una responsabilità e a un’attenzione da parte di tutti; la relazione che si instaura fra insegnanti e alunni fa sì che si possano intercettare tematiche culturali ed esistenziali altrimenti non trattate a scuola. In un momento come l’attuale in cui si moltiplicano, da parte dei ragazzi, le domande di ascolto e di vicinanza, l’alleanza educativa tra Chiesa e scuola su cui si fonda l’Irc si rivela una risorsa assai preziosa».


PER APPROFONDIRE: Docenti Irc, la sfida: «Educare i giovani all’ascolto»


Per i vescovi, «a renderla possibile ed efficace sono in primo luogo i docenti di religione, di cui riconosciamo la preparazione e la disponibilità e ai quali vogliamo esprimere gratitudine e sostegno».

Quindi «un pensiero particolare va ai giovani chiamati per la prima volta a scegliere personalmente l’insegnamento della religione cattolica: Cercate e rischiate! Abbiate il coraggio di sostituire le paure con i sogni! Noi abbiamo fiducia in voi».

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