
L’udienza del Papa: «Come a Emmaus, la tristezza annebbia lo sguardo. Solo il Risorto riapre gli occhi»
È una «esplosione di vita e di gioia» che ha cambiato la storia, eppure si

Nella cattedrale di Nôtre-Dame a Rouen è il giorno dei funerali solenni di padre Jacques Hamel, il sacerdote barbaramente ucciso dai due terroristi dell'Isis martedì scorso a Saint-Etienne-de-Rouvray. Ordinato nel 1958, nel 2008 aveva celebrato il suo giubileo d'oro, 50 anni di servizio. ''Era coraggioso per la sua età ed era un uomo di pace''. Il 6 giugno scorso padre Jacques aveva pubblicato un editoriale all'interno del foglio parrocchiale attraverso il quale invitava i fedeli, nel corso delle vacanze ormai prossime, a portare un po' di umanità e misericordia in un mondo colpito ormai da troppi orrori. Venti giorni dopo l'orrore si è materializzato nella chiesetta normanna dove l'anziano prete stava dicendo messa, in presenza di tre suore e altre tre persone. Migliaia di persone hanno partecipato, nella cattedrale di Rouen, ai funerali All'esterno, sul sagrato, un maxischermo ha consentito, a chi non è riuscito ad entrare, di seguire la Messa. La bara di Hamel è stata posta di fronte all'altare, coperta di bianco come è tradizione nei funerali dei religiosi. Una stola è stata avvolta attorno a una grande croce. All'ultimo saluto a questo pastore, che non aveva voluto andare in pensione perché riteneva il suo ministero una vera e propria missione, hanno partecipato anche musulmani e ebrei. Proprio come alle messe della domenica scorsa frequentate, per la prima volta nella storia francese, da centinaia di islamici.

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Ballava, suonava, cucinava, viaggiava…e ogni giorno trovava spazio per la Messa e la preghiera. Per

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