Avvenire di Calabria

Ieri la proclamazione in Piazza San Pietro da parte di papa Francesco dinnanzi a 25 mila fedeli

Papa Luciani Beato, un pontificato breve ma intenso

A tracciare un profilo sul suo ministero durato 33 giorni è il docente di Storia della Chiesa padre Pasquale Triulcio

di Pasquale Triulcio*

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Giovanni Paolo I, Albino Luciani, è stato proclamato Beato domenica 4 settembre da papa Francesco in Piazza San Pietro. «Egli ha incarnato la povertà del discepolo seguendo l'esempio di Gesù, è stato pastore mite e umile. Considerava sé stesso come la polvere su cui Dio si era degnato di scrivere», ha detto il Santo Padre di Luciani. Di seguito il profilo di Giovanni Paolo I, tracciato da padre Pasquale Triulcio, docente di Storia della Chiesa presso l'Istituto superiore di Scienze religiose e dell'Istituto teologico di Reggio Calabria.

«Mentre ringraziamo Dio per averlo donato alla Chiesa e al mondo, facciamo tesoro del suo esempio, impegnandoci a coltivare la sua stessa umiltà, che lo rese capace di parlare a tutti, specialmente ai piccoli e ai cosiddetti lontani. Invochiamo per questo Maria Santissima, umile Serva del Signore». Così Benedetto XVI all’Angelus del 28 settembre 2008.


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Descrivere il Beato Giovanni Paolo I - Albino Luciani (1912-1978), significherebbe far riferimento: ai tempi di Belluno, agli anni come vescovo di Vittorio Veneto, al suo straordinario rapporto con la Chiesa africana (Ido Da Ros, L'Africa di Albino Luciani e dei missionari vittoriesi, De Bastiani, 1996), allo “scisma di Montaner”, al Concilio Vaticano II, alla nomina a Patriarca di Venezia, alla berretta cardinalizia, all'incontro a Fatima con suor Lùcia dos Santos, alla elezione ed al Suo Pontificato, alla Sua morte e alla Sua importante eredità.

Tre le opere importanti: Catechetica in briciole, 1949, L'origine dell'anima secondo Antonio Rosmini, 1950 (tesi di laurea), Illustrissimi, 1976. Luciani fu il primo pontefice a desiderare di parlare alla folla dopo l'elezione ma, poiché non era consuetudine, preferì rinunciare. Fu il primo anche ad abbandonare il tradizionale pluralis maiestatis nei suoi discorsi, rivolgendosi in prima persona singolare ai fedeli.

Papa Luciani, il «papa di settembre»

Il suo ministero iniziò formalmente il 3 settembre con una messa solenne di inizio del ministero petrino celebrata nella piazza antistante la basilica Vaticana, dove non gli venne posta sul capo la tiara, ma gli venne imposto sulle spalle soltanto il pallio, e ricevette il saluto, uno per uno, dei centoquattro cardinali, che gli rinnovano l’obbedienza. Dopo la secolare tradizione dell'incoronazione papale, Giovanni Paolo I optò per una cerimonia semplice e sobria; questo cambiamento verrà imitato dai suoi successori. (Marco Roncalli, Giovanni Paolo I. Albino Luciani, San Paolo Edizioni, 2012). Per la prima volta nella bimillenaria storia della Chiesa, Luciani scelse un doppio nome, in ossequio ai due pontefici che lo avevano preceduto: Giovanni XXIII, che lo aveva consacrato vescovo, e Paolo VI, che lo aveva creato cardinale. Un segno di continuità con il Concilio Vaticano II.

Il 5 settembre ricevette in udienza privata Nikodim, arcivescovo ortodosso, metropolita di Leningrado e Novgorod, il quale, dopo aver parlato con il pontefice, accasciatosi, morì tra le sue braccia. Dopo il drammatico momento, il papa esclamò: «Mio Dio, mio Dio, anche questo mi doveva capitare.» Il papa, due giorni dopo l'accaduto, disse pubblicamente di quest'incontro: «Due giorni fa è morto tra le mie braccia il metropolita Nikodim di Pietroburgo. Io stavo rispondendo al suo indirizzo. Vi assicuro che in vita mia mai avevo sentito parole così belle per la Chiesa come quelle da lui pronunciate. Non posso ripeterle, resta un segreto» (S. Falasca, «... Mai avevo sentito cose così belle», su 30giorni).

Il giorno successivo, 6 settembre, il pontefice tenne la sua prima udienza generale sull’umiltà. Rinunciò alla sedia gestatoria e durante l'udienza chiamò al dialogo un bambino maltese. L'8 settembre il pontefice ricevette in udienza la delegazione russa: tra i membri presenti, era presente il futuro patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill. Per desiderio del papa, il cardinale Willebrands avrebbe rappresentato la Santa Sede alle esequie del metropolita Nikodim in Unione Sovietica.

Gli ultimi giorni di pontificato

Il 27 settembre salutò i pellegrini di lingua tedesca nella basilica Vaticana e più tardi tenne la sua quarta ed ultima udienza generale sulla carità. Verso la fine dell’incontro, chiamò a sé un bambino per farsi aiutare nella catechesi.

Il 28 settembre, ultimo giorno di pontificato, ricevette in visita ad limina un gruppo di vescovi delle Filippine e concesse l'udienza al cardinale Bernardin Gantin e ai suoi collaboratori, oltre che ai nunzi apostolici del Brasile e dell’Olanda e a Gianni Crovato, direttore del quotidiano Il Gazzettino. Nel pomeriggio il papa rimase in appartamento. Prima di cena incontrò il segretario di Stato Jean Villot. Dopo cena, alle ore 21:00, si intrattenne in un colloquio telefonico di circa mezz’ora con il cardinale Giovanni Colombo, arcivescovo di Milano, al termine del quale si ritirò nelle sue stanze.

Tanto è stato scritto e detto sulla sua morte, a noi, qui a piace concludere mentre “si ritira nelle Sue stanze” ricordandolo con le parole del Suo Santo Successore: «Quando mercoledì 27 settembre il Santo Padre Giovanni Paolo I ha parlato ai partecipanti all'udienza generale, nessuno poteva immaginare che fosse per l'ultima volta.


PER APPROFONDIRE: La Chiesa ricorda «il papa di Settembre»


La sua morte – dopo 33 giorni di pontificato – ha sorpreso e ha riempito tutto il mondo di profondo lutto. Egli che suscitò nella Chiesa così grande gioia e ispirò nei cuori degli uomini tanta speranza ha, in così breve tempo, consumato e portato alla fine la sua missione. Nella sua morte si è verificata la parola tanto ripetuta del Vangelo: "...state pronti, perché nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà" (Mt 24,44). Giovanni Paolo I vegliava sempre. La chiamata del Signore non l'ha sorpreso. Egli l'ha seguita con la stessa trepida gioia, con la quale il 26 agosto aveva accettato l'elezione al soglio di San Pietro». (Papa Giovanni Paolo II prima udienza generale, 25 ottobre 1978).

*Pfi, docente Storia della Chiesa ISSR e IT Pio XI

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