Avvenire di Calabria

Il Garante regionale della Salute ha coinvolto il Cnr in uno studio-indagine molto delicato a Reggio Calabria

Patologie correlate ai rifiuti tossici, studio-indagine a Reggio Calabria

Tutto nasce dalla denuncia di molti residenti che hanno evidenziato l'aumento considerevole di alcune patologie

di Federico Minniti

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Il Garante regionale della Salute ha coinvolto il Cnr in uno studio-indagine molto delicato: scoprire le possibile correlazioni tra l'insorgere di alcune patologie e la presenza di rifiuti tossici a Reggio Calabria.

Tutto nasce dalla denuncia di molti residenti che hanno evidenziato l'aumento considerevole di problemi respiratori laddove la diossina si sprigiona nell'aria a causa dei roghi della spazzatura.

Malati di diossina? I rifiuti tossici e la patologie correlate a Reggio Calabria

Ricordate i roghi dei cumuli di immondizia che hanno funestato Reggio Calabria per diverso tempo? Adesso si apre un nuovo scenario: il territorio reggino potrebbe essere - in larghi tratti di alcuni quartieri - una grande terra dei fuochi con effetti nefasti per la salute pubblica.

Non c'è da fare allarmismo, ma da essere lieti per una presa in carico (finalmente!) della politica rispetto a un tema troppo spesso trattato solo come un problema di ordine pubblico.

Siamo ai primi passi, è vero. E siamo consapevoli che, indagini-studio come quelli promessi dal Cnr, spesso sono caduti nel dimenticatoio. Ma l'impegno c'è: sotto il radar dei ricercatori sono finiti alcuni quartieri di Reggio Calabria dove si sono moltiplicati gli accessi al Pronto Soccorso del Gom da parte dei residenti affetti da episodi di criticità respiratoria e altre patologie altrettanto gravi.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Le zone prese in esame dal Cnr

I quartieri coinvolti sono San Gregorio, Mortara, Rione Marconi e Mosorrofa. Ad accogliere le denunce dei residente è stata la Garante regionale della Salute, Anna Maria Stanganelli che ha avviato un'interlocuzione con l’epidemiologo dell’Ifc-Cnr di Reggio Calabria Giovanni Tripepi e il dirigente della sede di Pisa dell’Ifc-Cnr Fabrizio Bianchi.

Lo studio epidemiologico, oltre ai già citati casi di ricovero per criticità cardio-respiratorie, prenderà in esame anche l'aumento del tasso di malattie oncologiche nelle aree in esame durante gli ultimi cinque anni.

A destare preoccupazione sono le discariche a cielo aperto che, nottetempo, si sono spesso trasformate in veri e proprio inceneritori a cielo aperto.


PER APPROFONDIRE: Abbandono dei rifiuti sulle strade, Anas e comuni annunciano battaglia: ecco le “video-trappole”


Oltre ai quartieri di San Gregorio, Mortara, Rione Marconi e Mosorrofa, lo studio-indagine proverà a capirne di più anche rispetto all'inquinamento delle acque del Sant'Agata e del Calopinace.

Nel recente passato, infatti, sarebbero stati riversati al loro interno rifiuti pericolosi, come materiale plastico e bitume, dato poi alle fiamme.

Articoli Correlati