Pinacoteca di Reggio, dipinti di Antonello in trasferta a Matera
I dipinti hanno un posto d’onore tra opere inestimabili provenienti da tutto il mondo in occasione della mostra inserita tra gli eventi di Matera Capitale Europea della Cultura 2019
Daniela Neri *
8 Maggio 2019
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Il “San Girolamo in Penitenza” e la “Visita dei Tre Angeli ad Abramo”, dipinti su tavola del XV secolo di Antonello da Messina e fiore all’occhiello della Pinacoteca Civica di Reggio Calabria, sono tra i capolavori in prestito al Polo Museale della Basilicata dallo scorso 13 aprile, in occasione della mostra “Il Rinascimento visto da Sud. Matera, l’Italia meridionale e il Mediterraneo tra ‘400 e ‘500”. Ambasciatori della vasta collezione reggina, i due dipinti hanno un posto d’onore tra opere inestimabili provenienti da tutto il mondo in occasione della mostra inserita tra gli eventi di Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Le due tavolette dipinte furono acquistate dal Comune di Reggio Calabria nel 1890 dalla famiglia Rota e sono attualmente ospitate presso la Pinacoteca Civica della città che nasce, nella sua attuale incarnazione, nel 2008. Prima di trovare la sua sede definitiva nei locali del Teatro Comunale “Francesco Cilea”, è stata parte del Museo Civico ottocentesco, distrutto nel famigerato terremoto del 1908, e poi trasferita di luogo in luogo man mano che la sua importate collezione veniva arricchita da nuove acquisizioni e donazioni. Dalla Real Palazzina di fine Ottocento, a Piazza Caserme, fino a Piazza Acacie e ai locali del Museo Nazionale, la collezione attualmente ospitata presso la Pinacoteca Civica è passata attraverso un lungo viaggio. Nel corso dei decenni, opere su opere si sono aggiunte a quelle originariamente esposte al pubblico, spesso grazie a famiglie nobiliari reggine come i Genoese, i Rota e Monsolino–Lavagna– De Blasio, o grazie ai discendenti di noti artisti come la famiglia Vitrioli, che ha donato alla Pinacoteca la sua più recente collezione. Questa comprende lavori del pittore e compositore reggino Annunziato Vitrioli e di suo figlio Tommaso. Le più importanti acquisizioni si devono però al lavoro di Alfonso Frangipane. Con le sue Biennali d’Arte, tra il 1920 e il 1951, ha portato nelle sale espositive comunali le opere dei calabresi Rubens Santoro, Saverio Gatto, Enrico Salfi, Raffaele Ursini, e di artisti di fama internazionale come Renato Guttuso. Di grande pregio, oltre ai lavori di Antonello da Messina, è senza dubbio “Il Ritorno del Figliol Prodigo” a opera di Mattia Preti (XVII secolo), donato 45 anni fa dal Ministero dell’Istruzione. Tra le altre opere da citare, vi sono: “Madonna con Bambino e Santa Caterina” di Giovanni Bellini (metà XVI secolo); “Cristo e l’Adultera” di Luca Giordano (XVII secolo); il gruppo scultoreo del “Laocoonte” attribuito al Bernini (XVI secolo); “Pescatore Scillese” di Renato Guttuso (XX secolo); “Parto a Melito Porto Salvo” dell’artista contemporaneo calabrese Nik Spatari; “Cantiere di Navi” di Adrien Manglard (XVIII secolo); “Caduta di Simon Mago” e “Martirio di San Lorenzo”, attribuiti a Vincenzo Cannizzaro (XVIII secolo). La Pinacoteca è suddivisa in quindici ambienti espositivi, disposti su due livelli e accessibile direttamente dal Corso Giuseppe Garibaldi. Il percorso espositivo segue un criterio cronologico che parte dal XV secolo, proprio con le due tavole di Antonello da Messina attualmente in prestito a Matera. L’esposizione è interamente collocata al piano superiore, accessibile tramite una imponente scala a chiocciola in stile contemporaneo e con l’ausilio di un ascensore. Al piano terra vengono spesso ospitati eventi e mostre temporanee che si alternano nel corso dei mesi.
* responsabile del Servizio tutela e valorizzazione del patrimonio culturale Comune di Reggio Calabria
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