Avvenire di Calabria

Nella chiesa del Santissimo Salvatore di Saline Joniche, è stato presentato il libro dal titolo “Saline Joniche: dai solchi della storia verso il futuro”

Saline Joniche, presentato un libro tra storia e futuro

L'opera è stata scritta a quattro mani dalle sorelle gemelle, le professoresse Domenica e Fiorinda Calabrò, edito da Iiriti, Reggio Calabria

di Antonino Sitibondo

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Il 15 luglio scorso, nella chiesa del Santissimo Salvatore di Saline Joniche, è stato presentato il libro dal titolo “Saline Joniche: dai solchi della storia verso il futuro”, opera delle sorelle gemelle, le professoresse  Domenica e Fiorinda Calabrò, edito da Iiriti, Reggio Calabria.

Un libro per confronarsi sull'identità di Saline Joniche

Prima nel suo genere, l’opera è stata accolta con grande interesse dalla cittadinanza e da numerose persone provenienti dai vari Comuni della zona grecanica e dalla città metropolitana di Reggio Calabria, arrivate tempestivamente sul posto, fino a riempire la chiesa. Un libro che da l’esclusivo a Saline Joniche, non c’era mai stato, prima. Nell’aria, c’erano tanto orgoglio per il paese e tanta curiosità per l’opera.


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Presentate la peculiarità della manifestazione e le due autrici, la moderatrice, dott.ssa Lidia Caracciolo invita il parroco don Danilo Nucera a dare il benvenuto ai partecipanti. Considerando la larga partecipazione della gente, egli ribadisce l’importanza di questo evento culturale ed esprime la comune soddisfazione rispetto all’iniziativa. Commenta l’immagine di copertina e il titolo dell’opera, stabilendo un legame fra i solchi della terra e quelli della storia di ogni uomo.

Quindi, sottolineando la finalità e la peculiarità dell’evento, ossia conoscere la storia di Saline Joniche fin dalle sue origini e le sue ricchezze, per consegnarle alle generazioni future, la moderatrice, invita uno a uno i relatori. Il prof. Saverio Verduci evidenzia quanto sia importante per l’uomo conoscere il proprio passato e la storia del proprio territorio, in quanto la storia è fatta di microstoria. Quindi, non esiste storia senza microstoria! Don Pietro Sergi presenta il monachesimo come scuola di carità: i monaci erano molto stimati dalla gente. Sant’Elia il Giovane e gli altri monaci erano guide autorevoli per la nostra terra, tramite il loro stile di vita, non come fuga dal mondo, ma come ricerca dell’essenziale che è la libertà. Solo l’uomo autenticamente libero può servire gli altri uomini.

Il diacono Mario Casile illustra come la Calabria dal IV al XII secolo ospitò santi monaci e monache, fuggiti dall'Oriente a causa delle lotte iconoclaste e della minaccia dei Saraceni, e come coinvolsero tanti uomini e donne calabresi nel cammino verso Cristo, per l’originalità del loro stile di vita e della loro spiritualità. Tra questi monaci ricordiamo la figura di Sant'Elia il Giovane, gran maestro di spiritualità per una moltitudine di giovani e di ricercatore di Dio attraverso la preghiera silenziosa e la Parola. Ricco di tanti doni spirituali e sempre attivo nella ricerca della volontà divina per compierla pienamente, egli fondò tanti monasteri. La dottoressa Carmelina Principato racconta la storia della chiesa parrocchiale dedita al Santissimo Salvatore fin dalle sue origini, evidenziando le innovazioni artistiche avvenute nel tempo, in genere, e l’Icona bizantina che raffigura Cristo Triunphans, Cristo in croce ma vincitore della morte, opera dell’artista Giovanni Raffa. Accennando alla capacità generativa della parrocchia, ella presenta l’importante contributo del fedele laico attraverso i gruppi di volontariato e le varie realtà associative.

Quanto alla professoressa Ida Evoli, accennando alla torre di Babele tale simbolo del fallimento a causa dell’arroganza del potere, nella ricerca di una vita migliore, ella ha messo a confronto la ciminiera e il sacrosanto principio di autentica libertà che non ha che vedere con il libertinaggio. Il sogno sullo slancio industriale rappresentato dalla costruzione della Liquichimica e da quella di un porto moderno ha prodotto uno scempio ambientale: la distruzione delle coltivazioni del gelsomino e del bergamotto. Per poco non si è riuscito a distruggere definitivamente il Pantano con i suoi meravigliosi laghetti, habitat naturale così importante per le sue ricchezze in biodiversità e per la tutela di specie a rischio di estinzione, come il cavaliere d’Italia, simbolo del Pantano. Ha ribadito anche l’importanza dell’Osservatorio ornitologico inaugurato il 2 ottobre del 2021.

È toccato al dottor Eduardo Lamberti Castronuovo concludere: accoglie il libro fra i testi di storia vera, quella raccontata dalla gente che l’ha vissuta, diversa dalla storia fatta di menzogne ma spesso insegnata. Invita a valorizzare l’abbondante e ricco materiale locale, per riscrivere la nostra storia vera. Infine, egli suggerisce il testo come strumento scolastico in Calabria.


PER APPROFONDIRE: “Preghiamo e camminiamo insieme”, l’ultimo libro di monsignor D’Anna


Le due autrici ringraziano tutti per la presenza, ribadendo quanto sono di fondamentale importanza per ogni generazione conoscere il proprio territorio e comprendere il proprio passato. Sottolineano lo scopo del loro libro: indicare alle nuove generazioni il posto, dove trovare radici, radicarsi, generare legami buoni e far crescere quella rete vitale che ci permetta di sentirci casa. Esso rappresenta un invito alla speranza, in vista di una ripresa più importante, più forte del coinvolgimento dei cittadini e della loro collaborazione con i governanti, per salvaguardare la propria salute e quella dell’ambiente stesso.

Il ricavato del libro andrà a sostenere il piccolo centro Sanitario di Kinshasa in Congo fondato da don Severino Kyalondawa dal nome Malkia Mtulizaj (Madonna della Consolazione).

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