Avvenire di Calabria

È arrivata nella notte la sentenza del processo d'appello dopo una camera di consiglio lunga quasi dodici ore

Processo Miramare, condanna bis per Falcomatà: cosa succede ora?

Gli effetti su comune e città metropolitana: arriva una nuova sospensione di dodici mesi per il sindaco già sospeso

di Francesco Chindemi

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Caso Miramare, nella notte la sentenza del processo d'appello. Confermata l'accusa seppur con un lieve sconto di pena.

Conferma della sentenza in primo grado seppur con una riduzione della pena (sospesa) ad un anno di reclusione. Per il sindaco già "sospeso" di Reggio Calabria arriva una rideterminazione verso il basso da parte dei giudici della Corte d'Appello di Reggio Calabria (presidente Lucia Monica Monaco, a latere i giudici Antonino Laganà e Concettina Garreffa) che però non cambia il verdetto e, soprattutto, gli effetti che esso continuerà ad avere sulla gestione della cosa pubblica al comune di Reggio Calabria.


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Riconfermata l'accusa di abuso d'ufficio (dall'accusa di falso era già arrivata per tutti l'assoluzione in primo grado), la pena è stata rideterminata anche per gli altri imputati coinvolti: da un anno a sei mesi.

Si tratta degli ex assessori Saverio Anghelone, Armando Neri, Rosanna Maria Nardi, Giuseppe Marino, Giovanni Muraca, Agata Quattrone e Antonino Zimbalatti. Stesso verdetto anche per l'imprenditore Paolo Zagarella, l'ex segretario comunale Giovanna Acquaviva e l'ex dirigente del settore "Servizi alle imprese e sviluppo economico" del Comune, Maria Luisa Spanò.

Il processo, come si ricorderà, è nato da un'inchiesta sulle irregolarità nelle procedure di affidamento ad un'associazione, che sarebbero avvenute senza bando, del Grand Hotel Miramare. Inchiesta partita dopo un esposto presentato dallo storico esponente della destra reggina, recentemente scomparso, Enzo Vacalebre, all'epoca dei fatti leader di "Alleanza calabrese". Sotto la lente era così finita l'ormai famosa delibera 101, approvata il 16 luglio del 2015 dalla quasi totalità dei componenti della prima giunta Falcomatà. L'unica ad astenersi era stata l'allora assessore alle attività produttive Mattia Neto.

L'immobile era stato concesso all'associazione "Il Sottoscala", riconducibile all'imprenditore Paolo Zagarella. Al centro delle indagini, infatti c'erano i presunti rapporti tra Falcomatà e Zagarella che, in occasione delle elezioni comunali del 2014, aveva concesso gratuitamente al sindaco di Reggio Calabria alcuni locali di sua proprietà per ospitare la segreteria politica.

Quella di ieri è stata una lunga ed estenuante giornata. La sentenza è stata emessa dopo una camera di consiglio durata quasi dodici ore. Per tutto il tempo, gli imputati hanno atteso in aula il verdetto. Una decisione scontata? «Nessun pronostico alla vigilia» ha detto ai cronisti Falcomatà, il quale, serenamente, ha rimandato ogni altro commento a quando saranno rese note le motivazioni, con un laconico e canonico: «aspettiamo di leggerle».

Processo Miramare "bis", scenari politici

Qualcuno forse sperava nella prescrizione, ma anche no. C'è chi, invece, ha già annunciato ricorso in Cassazione. Ma bisognerà comunque attendere il deposito delle motivazioni.

Un passaggio quest'ultimo, tuttavia, che non cambia di una virgola gli effetti che anche la sentenza di secondo grado avrà immediatamente sulla vita politica e amministrativa del comune e della città metropolitana già da un anno retti da sindaci facenti funzioni.

Si profila, infatti, un altro periodo di sospensione, ai sensi della Legge Severi dagli incarichi rispettivamente ricoperti in precedente della durata di dodici mesi sia da Giuseppe Falcomatà che dagli altri imputati condannati.


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Cosa succederà adesso? «Niente di particolare» ha commentato ancora a caldo il sindaco sospeso ai cronisti che lo attendevano fuori dall'aula del Tribunale di piazza Castello. «In questi mesi - ha aggiunto - mi sembra che la città abbia retto bene il colpo. Adesso si tratterà di resistere ancora un po’». Sarà davvero così? Intanto, secondo alcuni rumors, si sarebbero già attivate alcune dinamiche che potrebbero, presto, portare a nuovi scenari sul piano politico e amministrativo per la Città di Reggio. Ma bisognerà attendere ancora alcuni giorni, se non settimane, per capirlo. Certo però che da Roma si guarda con attenzione alle vicende reggine.

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