Avvenire di Calabria

Si moltiplicano le disponibilità per accogliere quanti scappano dalla guerra in Ucraina: si può fare, ma bisogna rispettare dei protocolli

Profughi Ucraina, ecco come accoglierli in autonomia (e in sicurezza)

Vi proponiamo un rapido vademecum per accogliere in autonomia, ma anche in sicurezza i profughi in fuga dalle bombe dell'Est Europa

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Profughi Ucraina, ecco come accoglierli in autonomia (e in sicurezza).

Profughi Ucraina, ecco come accoglierli in autonomia (e in sicurezza)

La Caritas diocesana di Reggio Calabria - Bova ha diffuso una comunicazione rivolta a famiglie, gruppi, associazioni e parrocchie del territorio spiegando come accogliere i profughi in fuga dalla guerra in Ucraina.

Nello specifico, dalla Caritas elencano tre condizioni necessarie per accogliere sì in autonomia, ma rispettando i protocolli in vigore. In primis, si tratta di rispettare le norme anti-covid ed effettuare un tampone all'arrivo dei rifugiati. Va, perciò, predisposta la quarantena prevista dalla legge per verificare lo stato di salute degli accolti e procedere alla profilassi vaccinale.

A tal proposito - ed è il secondo punto consigliato da Caritas - occorre mettersi in contatto con l'Asp richiedendo il codice STP per accedere alle visite mediche.

Terzo suggerimento riguarda la dichiarazione della presenza dei profughi alla Questura locale (entro 48 ore dal loro arrivo) nonché avviare una linea di informazione con Prefettura e Comune.

Inoltre, al momento, non è possibile accogliere in autonomia minori non accompagnati. Su questo versante si è attivata una rete istituzionale composta da Tribunale per i minorenni, Comune e Prefettura di Reggio Calabria.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


In Calabria - L'appello della diocesi di Cassano allo Ionio

L’arcidiocesi di Rossano Cariati, in collaborazione con la Caritas diocesana e l’Ufficio Migrantes lancia una iniziativa finalizzata a tendere una mano ai fratelli in fuga dalla guerra. “Accogliere i fratelli e le sorelle che provengono dall'Ucraina è per noi un grande gesto di solidarietà. Stanno arrivando tante famiglie, soprattutto donne e bambini. Non lasciamoli soli! Accogliamoli!”. L’iniziativa è un invito ad accogliere nelle proprie famiglie o in abitazioni che si hanno a disposizione. L’accoglienza sarà supportata dalla comunità parrocchiale di riferimento. Per ogni informazioni, è possibile rivolgersi  alla Caritas Diocesana o al proprio parroco.


PER APPROFONDIRE: Profughi Ucraina, diocesi di Reggio Calabria accoglie le prime famiglie


Costruttori di Pace - La proposta della Comunità Papa Giovanni XXIII

«Siamo disponibili ad organizzare e accompagnare una delegazione di politici europei in Ucraina». È la proposta della Comunità Papa Giovanni XXIII. Una delegazione della Comunità di don Benzi è rientrata ieri dall'Ucraina dove ha svolto una missione esplorativa di monitoraggio per valutare le prossime azioni.

«L'Europa non può alimentare una escalation militare che rischierebbe di sfociare in un conflitto nucleare. Pertanto la sola possibilità è un forte e coraggioso intervento civile. Proponiamo che ogni paese europeo mandi in una missione coordinata in Ucraina i suoi migliori rappresentanti dei cittadini: parlamentari, europarlamentari».

«È necessario essere rapidi e noi possiamo offrire la nostra trentennale esperienza in zone di conflitto. Stiamo riscontrando un altissimo desiderio di intervento. La gente non vuole rimanere inerme e impotente. Per questa ragione chiediamo ai rappresentanti dei cittadini di impegnarsi in prima persona in un intervento politico, non armato e civile».

Articoli Correlati