Avvenire di Calabria

Tempo di bilanci: si rinnova l’opportunità di donare l’8xmille alla Chiesa Cattolica

Redditi e burocrazia, guida al modello 730

Redazione Web

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Una firma che vale migliaia di opere di misericordia. Alla scelta 8xmille a favore della Chiesa cattolica sono chiamati tutti i contribuenti, anche i titolari del 730. Via web già dal 15 aprile è scaricabile la versione precompilata di questo modello fiscale (www.agenziaentrate.gov.it), attraverso il codice Pin rilasciato dall’Agenzia delle entrate. Ma ciascuno può accedervi anche attraverso il proprio sostituto d’imposta (datore di lavoro o ente pensionistico), Caf o un professionista abilitato: sarà sufficiente consegnare loro una delega per l’accesso al 730 precompilato. Di massima il modello è riservato a chi – oltre a redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati – possieda altri redditi da dichiarare, abbia oneri deducibili o detraibili e non sia titolare di partita Iva. Anche quest’anno due le opzioni per presentarlo: la versione precompilata oppure ordinaria. Nel primo caso, chi invierà il 730 precompilato direttamente on line all’Agenzia delle entrate dovrà compilare anche il modello 7301, cioè quello con la scelta per destinare otto, cinque e due per mille dell’Irpef. E troverà anche l’opzione, da selezionare con un flag, per non esprimere alcuna scelta. Per chi invece presenta la dichiarazione al proprio sostituto d’imposta, oltre alla delega per l’accesso al 730 precompilato, è richiesto di consegnare il modello 730–1 in busta chiusa. Basterà una comune busta bianca su cui indicare ‘Scelta per la destinazione dell’otto, del cinque e del due per mille dell’Irpef’, dicitura che va scritta completa anche se si sceglie di firmare solo l’8xmille. Quindi vanno aggiunti cognome, nome e codice fiscale del dichiarante. La scheda va consegnata anche se il contribuente non esprime alcuna scelta. In caso di dichiarazione in forma congiunta i rispettivi modelli 7301 devono essere inseriti dai coniugi in due buste distinte, riportando su ciascuna i dati di chi esprime la scelta. Infine – terza possibilità per i titolari di precompilato – chi si rivolge ad un Caf o a un professionista abilitato deve consegnare, oltre alla delega per l’accesso al proprio modello fiscale, il modello 730–1 in busta chiusa, seguendo le stesse indicazioni per la dicitura di codice fiscale e dati anagrafici. Va ricordato che il contribuente che riceve il modello precompilato non è obbligato ad utilizzarlo. Può infatti presentare la dichiarazione dei redditi con modalità ordinarie, utilizzando il 730 o l’Unico.
Precompilato e ordinario vanno presentati entrambi entro il 7 luglio al sostituto d’imposta, al Caf o ad un professionista, ed entro il 23 luglio per il solo precompilato se inviato direttamente all’Agenzia delle entrate. Nato quasi trent’anni fa, l’8xmille nel 2016 ha registrato consensi in crescita, con un aumento della percentuale di scelte a favore della Chiesa cattolica, passato lo scorso anno dall’80,22 all’80,91%. Dunque 23 milioni in più, che hanno portato l’assegnazione complessiva 2016 ad un miliardo e 18 milioni di euro. Di tutto rilievo le caratteristiche del sistema di sostegno economico ecclesiale: grazie all’ottimizzazione delle risorse, alla capillarità degli interventi e alla forza del volontariato, secondo l’Ufficio studi del Servizio promozione della Conferenza episcopale italiana, la Chiesa restituirebbe moltiplicato (per cinque e talvolta per dieci) in opere di carità e progetti sociali rivolti all’intero Paese quanto le viene assegnato ogni anno dallo Stato attraverso le libere scelte dei cittadini.
Così nel 2016 agli interventi di culto e pastorale sono andati 398 milioni di euro (ad esempio, la formazione professionale del ‘Progetto Policoro’, il piano anti–disoccupazione Cei che in vent’anni ha creato oltre 3mila posti di lavoro e centinaia di cooperative). Altri 270 milioni hanno reso possibili i progetti di carità e 350 hanno sostenuto i circa 35mila preti diocesani, oltre a 600 missionari nei Paesi in via di sviluppo.

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