Avvenire di Calabria

Momento delicato per la formazione allenato dall'italo-boemo Karel Zeman

Reggina, come uscire dalla crisi: gambe, cuore e alternative

Enzo La Piana

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Nel calcio, è notorio, esistono gli alti e bassi a livello di rendimento e di alternanza di risultati che condizionano anche gli umori della tifoseria, ma quanto sta accadendo alla Reggina,sembra un qualcosa che possiamo definire paradossale, visto che le prestazioni convincenti della "squadra" sono risultate tali ,sino alla partita con la Casertana, anche se in quell'occasione sarebbero potuti arrivare i primi tre punti in trasferta. La flessione a livello mentale e fisico ha avuto ripercussioni anche sui risultati, certo c'è stata la debacle in casa contro il Matera, ma questo non giustifica quanto hanno riservato le gare sin qui disputate dagli amaranto: una vera propria crisi. Quali sono i motivi di questo improvviso mutamento? Non mettiamo in dubbio che Zeman dedichi la totalità del suo tempo la dedichi a risolvere i problemi della Reggina, ma tutto questo evidentemente non è sufficiente. Cosa c'è quindi che non va in questa Reggina?

I RISULTATI. Il giudizio positivo o negativo sulla squadra, sulla prestazione espressa per ottenere il risultato,si sa lo da il campo,ma due sole vittorie ad oggi e sopratutto undici punti sin qui conquistati, sono pochi,considerando che la classifica è divenuta paurosamente deficitaria.

LE AMNESIE DIFENSIVE. La difesa, che tra disattenzioni ed errori elementari, aveva comunque destato buona impressione e sembrava costituire, forse, un’importante risorsa per gli amaranto, si sta rivelando tutt’altra cosa. Sino alla nona giornata di campionato, la Reggina,vantava un reparto difensivo invidiabile, che dalla sfida del Pinto in poi, è crollato paurosamente. Gli uomini della difesa non vanno più all'unisono, mostrando limiti paurosi, dal punto di vista caratteriale e di una condizione fisica in declino. Ed allora, per ritrovare quella terza linea, Zeman dovrà pensare ad altre alchimie.

IL CENTROCAMPO. Non c'è quella densità che permette un pre filtraggio delle azioni offensive avversarie e mancano gli inserimenti da dietro a supporto delle punte.

IL REPARTO AVANZATO. Non ha un peso specifico vero e proprio ed elementi di ruolo sulle fasce. Potrebbe starci un Bianchimano o un Coralli con Knudesn, De Francesco, Bangu e Tripicchio?

LE ALTERNATIVE. Il 4-3-3 adottato sin qui da Zeman, che richiede un'organico adatto ad assimilare e supportare determinati meccanismi, con una programmata preparazione atletica, che preveda anche dei richiamiè veramente il modulo adatto a questa Reggina? Senza volersi sostituire a nessuno degli addetti ai lavori, si potrebbe passare ad un 3-5-2, sempre che le caratteristiche della rosa a disposizione lo permettano per proteggere meglio il reparto difensivo divenuto permeabilissimo, oltre a garantire una certa densità di uomini nella zona nevralgica del campo.Sempre a giudizio del tecnico, provare qualche elemento, ritenuto valido per i vari reparti e mai utilizzato, potrebbe essere una strada da iniziare a percorrere, visto che nello lo zoccolo duro disegnato da Zeman le alternative a lungo andare si rendono necessarie.

LA CONDIZIONE PSICOFISICA. La squadra, sotto l'aspetto fisico, è in netto regresso, e qui potrebbe rientrare una preparazione non del tutto adeguatamente programmata, visti gli originari tempi di assemblaggio ristretti. Oltre al calo atletico, è emerso anche un calo mentale. Recuperare le gambe e la testa, è certamente il compito più importante in questo particolare momento della squadra. Le responsabilità dell’attuale momento vanno divise comunque verso tutte le componenti. Chi ha costruito il gruppo, chi lo gestisce e coloro che scendono in campo. Sperando di essere ancora in tempo per rimediare ad una situazione impensabile.

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