Avvenire di Calabria

L'iniziativa promossa dal Centro internazionale scrittori della Calabria ospitata al Salone dei Lampadari

Reggio Calabria, a Palazzo San Giorgio incontro su San Francesco di Paola e Gesù

La conversazione ha preso le mosse dall'ultima fatica dell'arcivescovo emerito Fiorini - Morosini sulla vita e la spiritualità del Paolano

di Redazione Web

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Nella splendida cornice del Salone dei Lampadari “Italo Falcomatà” del Palazzo del comune di Reggio Calabria, si è svolto l’incontro-dibattito, organizzato dal Centro Internazionale Scrittori della Calabria - CIS su «San Francesco di Paola e Gesù. A scuola della “Caritas Sacrificalis”», ultima fatica di Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini O.M.

Dopo i saluti iniziali del Sindaco facente funzioni Carmelo Versace, dell’Assessore alla cultura Irene Calabrò, l’incontro, coordinato da Loreley Rosita Borruto, presidente del Cis della Calabria, ha preso avvio alla presenza di don Tonino Sgrò, Direttore dell’Istituto Teologico Pio XI e docente di Sacra Scrittura, padre Antonio Carfì, docente di mariologia ed escatologia presso gli Istituti Teologico e Scienze religiose, il professor Giuseppe Caridi, presidente della Deputazione di Storia Patria della Calabria.


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Tutti i loro interventi hanno impreziosito il dibattito, rendendolo interessante anche a coloro che tra i partecipanti potevano approcciarsi in modo nuovo a San Francesco di Paola. Dall’intervento di Padre Pasquale Triulcio (PfI), è emerso come, grazie al libro di monsignor Morosini, molteplici piste si stagliano dinnanzi allo storico (e non solo) e sembrano invitarlo ad essere percorse, oltre all’approfondimento della straordinaria e attuale spiritualità del Paolano.

Ci limitiamo qui a indicarne alcune, traendo spunto dagli argomenti descritti dall’autore: l’attenzione all’umanità di Cristo nella spiritualità cristiana e nella letteratura dell’Ordine dei Minimi alla luce di Filippesi 2, 6-11, il nome di Gesù nella spiritualità cristiana ed in san Francesco di Paola, San Francesco e l’Eucarestia: la pietà eucaristica del Paolano, la sua ultima Messa e la morte, la professione religiosa come un secondo battesimo alla luce del Cerimoniale dell’Ordine dei Minimi.

La spiritualità di San Francesco di Paola, un'universo ancora da esplorare

Pur ravvisando il risveglio di un interesse scientifico, Monsignor Morosini ha sottolineato la necessità di approfondire ancora gli studi su San Francesco, viste le numerose fonti ancora inesplorate, alla luce dei molteplici contatti avuti dal Paolano con pontefici, sovrani e viceré, delle tematiche – ancora attuali – da lui affrontate come l’ecologia ed il rapporto con l’islam. Un santo poliedrico, che amava la vita eremitica con uno sguardo attento alle relazioni. Una spiritualità da riproporre in modo rinnovato – pur nel rispetto della pietà popolare – “purificandola” da tutti quegli elementi che potrebbero fuorviare da una corretta interpretazione.

Per utilizzare un’immagine cara a san Francesco di Paola ed a padre Giuseppe tanto da recepirla nell’araldica del suo stemma episcopale – si è acceso un fuoco, lo stesso che all’interno del libro è citato prendendo spunto da un’intervista rilasciata dal cardinale Ratzinger a Peter Seewald nel corso della quale egli – tra l’altro – disse: «Il cristianesimo è tanto grande quanto l’amore che lo anima. Arde, ma non è un fuoco che distrugge, è un fuoco che purifica, che rende grandi e liberi. Essere cristiani significa perciò osare consegnarsi a questo fuoco ardente».


PER APPROFONDIRE: San Francesco di Paola: «Sempre al fianco degli ultimi»


E l’autore nel suo volume aggiunge «il fuoco che San Francesco di Paola prende tra le mani è il segno, secondo le parole di Gesù, della purezza dell’amore, che passa anche attraverso la croce della verità e la testimonianza della vita». Questo “fuoco” è stato consegnato, come fiaccola, anche attraverso un libro, che potrebbe far ancor più luce sul cammino di quanti desiderano conoscere il Santo Paolano e magari seguirne le orme.

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