Avvenire di Calabria

Palazzo San Giorgio l’incontro con il consigliere dell’Ambasciata Piatrouski e il console onorario Milasi

Reggio Calabria e Bielorussia: a Palazzo San Giorgio si rinnova un’ amicizia che resiste al tempo ed alle difficoltà

Il sindaco Falcomatà incontra la delegazione bielorussa: «Costruiamo ponti culturali e umani»

di Redazione Web

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Un incontro dal forte valore simbolico e umano quello svoltosi nella mattinata di martedì 22 aprile presso il Salotto Rosso di Palazzo San Giorgio, tra il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, il consigliere dell’Ambasciata della Repubblica di Bielorussia in Italia, Kiryl Piatrouski, e il console onorario per la Calabria e la Sicilia, Franco Milasi. Un’occasione per celebrare e rilanciare una lunga storia di amicizia e accoglienza, nata in seguito alla tragedia di Chernobyl e consolidata nel tempo.

Una storia di solidarietà nata dopo Chernobyl

Durante l’incontro, il consigliere Piatrouski ha ringraziato calorosamente per l’accoglienza ricevuta e ha ricordato il ruolo centrale che Reggio Calabria ha avuto negli anni nell’accogliere centinaia di bambini bielorussi, definiti affettuosamente «piccoli ambasciatori di Bielorussia». Bambini che, grazie all’ospitalità delle famiglie reggine, hanno trovato una seconda casa e portato con sé l’immagine di un’Italia amica.



«In questi tempi difficili – ha dichiarato Piatrouski – è ancora più importante mantenere vivi i rapporti tra i nostri popoli. Oggi siamo qui non solo per ringraziare, ma per continuare a costruire ponti culturali, umanitari e, speriamo presto, anche commerciali».

Milasi: «Una relazione che dura da quasi quarant’anni»

Il console onorario Franco Milasi ha ricordato con orgoglio il legame profondo tra Reggio Calabria e il popolo bielorusso, un’amicizia costruita nel tempo e divenuta realtà vissuta.


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«Sono passati quasi 39 anni dall’incidente di Chernobyl, ma molte di quelle storie vivono ancora qui – ha detto –. Alcuni di quei bambini oggi lavorano, studiano e si sono integrati nel nostro tessuto sociale. È un onore averli come parte della comunità reggina».

Si rilancia il gemellaggio con Mogilëv

Nel corso dell’incontro è stata inoltre ribadita la volontà di riprendere il percorso per il gemellaggio tra Reggio Calabria e la città bielorussa di Mogilëv, già avviato in passato ma sospeso a causa delle tensioni internazionali. Un progetto che, come sottolineato da tutti i presenti, rappresenterebbe un ulteriore passo avanti nel dialogo e nella cooperazione tra i due territori.

Falcomatà: «I valori dell’accoglienza sono il nostro patrimonio»

Il sindaco Giuseppe Falcomatà, accogliendo con affetto la delegazione, ha rievocato con emozione i suoi ricordi d’infanzia, quando vide tante famiglie aprire con naturalezza le porte delle proprie case ai bambini bielorussi.

«La nostra è una città dalla forte vocazione all’accoglienza – ha dichiarato –. Questo incontro ci ricorda che i valori della solidarietà e dell’umanità sono parte integrante del nostro patrimonio culturale e umano. Non a caso, per la candidatura a Capitale italiana della Cultura, abbiamo scelto lo slogan Reggio Cuore del Mediterraneo».

Nuove prospettive di cooperazione commerciale

Durante il confronto istituzionale si è parlato anche di possibili sviluppi commerciali tra le imprese reggine e quelle bielorusse, con un particolare interesse per il settore agroalimentare. La delegazione visiterà infatti anche i rappresentanti della Camera di Commercio di Reggio Calabria, gettando le basi per un possibile interscambio commerciale.

Un dono simbolico tra due culture

A suggellare l’incontro, il sindaco Falcomatà ha omaggiato il consigliere Piatrouski con una pubblicazione speciale dedicata ai 50 anni dalla scoperta dei Bronzi di Riace, icone della cultura e della storia reggina. In cambio, ha ricevuto doni simbolici della Bielorussia, come segno di un legame che continua a rafforzarsi.

Un incontro che ha testimoniato la forza della diplomazia dei gesti, della memoria condivisa e della volontà di costruire, anche in tempi complessi, un futuro comune fatto di dialogo, accoglienza e cooperazione.

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