Avvenire di Calabria

In occasione della giornata delle piccole e medie imprese abbiamo analizzato lo stato di salute rispetto all'innovazione tecnologica

Reggio Calabria, aziende e innovazione tecnologica: si naviga a vista

Abbiamo intervistato Claudio Aloisio, presidente di Confesercenti e Salvatore Presentino, presidente di Confindustria Giovani

di Federico Minniti

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In occasione della giornata delle piccole e medie imprese abbiamo analizzato lo stato di salute rispetto all'innovazione tecnologica a Reggio Calabria. Abbiamo intervistato Claudio Aloisio, presidente di Confesercenti e Salvatore Presentino, presidente di Confindustria Giovani.

Innovazione tecnologica a Reggio Calabria, il punto di Confesercenti

Ripensare all’identità di una città partendo dalle proprie eccellenze: un processo fondamentale che può essere facilitato dagli strumenti digitali. Ne è convinto Claudio Aloisio, presidente di Confesercenti Reggio Calabria e imprenditore di settore.

Tutto nasce da una WebApp?

In realtà tutto nasce da un’esigenza: stavano girando la serie tv “The Good Mothers” (campione di streaming e vincitrice di Nastri d’Argento e Berlinale Series Awards) e la troupe composta da 400 persone non conosceva la città. Così abbiamo creato una piattaforma in cui sono georeferenziate attrazioni, eventi e attività turistico-ricettive della città.

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Un esperimento che, oggi, punta a consolidarsi?

Assolutamente sì. Il primo banco di prova sarà l’estate 2023. Attraverso questa WebApp (reggiocalabriaguide.it) vogliamo metterci nei panni di un turista che arriva sullo Stretto e vuole scoprire il territorio. Uno strumento utile, specialmente, in epoca di turismo esperienziale. Che poi, diciamolo, è il turismo su misura per Reggio Calabria. C’è chi ancora si incaponisce nel partecipare alla Bit o discutere con grossi tour operator senza rendersi conto che il nostro territorio è sprovvisto di strutture per accogliere quel tipo di turismo.


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È sprovvisto anche di una strategia di marketing territoriale, non crede?

E qui casca l’asino! Ma quando parliamo di marketing territoriale, il web rappresenta un tassello, ma non il tassello più importante. Certamente online si potrebbero accorciare le distanze per ingaggiare i turisti alla ricerca di un’esperienza unica. Ci sono tutte le potenzialità…

Ma restano tali. Cambiando argomento trasferiamoci al settore produttivo: che tipo di consapevolezza c’è rispetto all’importanza del digitale per il tessuto imprenditoriale?

Una consapevolezza a macchia di leopardo. Nell’agroalimentare e in quei settori dove va forte l’export si sta puntando intelligentemente sul digitale. Molti, ma non tutti. Rispetto ai settori con echi locali, invece, è tutto affidato alla lungimiranza del singolo imprenditore. In tanti, purtroppo, non sono strutturati per farlo.

Lo «switch generazionale necessario»

Innovazione e tradizione: sinonimi o contrari? Non vi stiamo proponendo un gioco di parole, ma una riflessione consapevole sullo «switch generazionale» necessario per stare ai ritmi del mercato.

A confermarcelo è Salvatore Presentino, rappresentante di una storica azienda dell’agroalimentare di Reggio Calabria e presidente di Confindustria Giovani. «È innegabile - ci dice in esordio Presentino - che il tratto innovativo caratterizza in particolar modo le aziende di prima generazione, fondate da imprenditori digitali nativi che ben ne comprendono l’utilità; qualche fatica in più viene fatta dalle azienda di seconda o terza generazione».

Un passaggio culturale, ma anche economico: «Puntare sull’innovazione vuol dire scegliere di investire in un determinato settore dell’azienda: le condizioni attuali portano a essere prudenti» sottolinea Presentino «anche perché a livello di bandi pubblici, specialmente a livello nazionale, stiamo subendo un brusco rallentamento dei fondi per l’industria 4.0».

Su questo aspetto, il presidente di Confindustria Giovani Reggio Calabria apre anche un altro scenario: «D’altronde andrebbero fatti bandi conoscendo la realtà imprenditoriale e non in modo assoluto: oggi anticipare delle risorse non è semplice e molte aziende pur volendo partecipare a questi finanziamenti pubblici non sono nelle condizioni di farlo».

Stesso discorso per i fondi regionali, «ultimamente troppo “schiacciati” sul fronte energetico» e «dai quali si aspetta una corposa mano d’aiuto rispetto all’ammodernamento di macchinari e attrezzature come annunciato».


PER APPROFONDIRE: L’Intelligenza artificiale in aula, il “Volta” di Reggio Calabria tra i primi licei in Italia


Secondo Presentino, quindi, l’innovazione passa da diverse componenti: lo «switch generazionale», il supporto concreto delle Istituzioni e il consumo critico. Un’ultima componente che non può essere trascurata: «Come produttori reggini non possiamo competere con le piattaforme della Grande distribuzione straniera: i nostri brand non arriveranno mai in quegli scaffali».

Per questo è necessario lavorare su un posizionamento, anche online, come prodotti di qualità che gli stessi consumatori scelgono di acquistare in contesti di vendita più “alti”: «La differenza la fa la qualità del prodotto e la capacità di investire sulla valorizzazione del brand» stigmatizza Presentino.

Nonostante la “fatica”, quindi, il processo innovativo si sta concretizzando anche in riva allo Stretto: «Ci sono attività imprenditoriali, fondate da giovani di Reggio Calabria, che basano il proprio core business proprio su questo» chiosa il presidente di Confindustria Giovani.

Un orizzonte lontanissimo dall’essere una nuova Silicon Valley, ma che apre a nuove forme di impresa che ben si coniugano con uno stile di vita mediterraneo.

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