Da subito dopo Natale, i feretri sono posizionati temporaneamente all’interno della cappella. Il motivo? La sospensione delle estumulazioni per via dell’intervento dei Nas
Reggio Calabria, non c’è pace neanche al cimitero: sepolture sospese
Problemi relativi ai rifiuti speciali e ritardi “edili” sui nuovi loculi. Il cappellano don Paolo Ielo: «Fare in fretta». Il Comune rassicura: «Già a lavoro, emergenza rienterà a breve»
di Federico Minniti
16 Gennaio 2022
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Reggio Calabria, non c’è pace neanche al cimitero: sepolture sospese. Da subito dopo Natale, i feretri sono posizionati temporaneamente all’interno della cappella. Il motivo? La sospensione delle estumulazioni per via dell’intervento dei Nas. Problemi relativi ai rifiuti speciali e ritardi “edili” sui nuovi loculi. Il cappellano don Paolo Ielo: «Fare in fretta». Il Comune rassicura: «Già a lavoro, emergenza rienterà a breve».
Reggio Calabria, non c’è pace neanche al cimitero: sepolture sospese
«Non possiamo benedire le salme in cappella perché la chiesa è piena di bare». È affranto don Paolo Ielo, il cappellano del cimitero di Condera, il più grande di Reggio Calabria. Per la prima volta chi si reca al camposanto si imbatte in una scena tetra: decine di feretri (una trentina in totale) collocati temporaneamente all’interno della cappella e di altri vani tecnici, locali tutti di proprietà comunale.
“Temporaneamente” si fa per dire: i primi casi risalgono a subito dopo Natale e ci sono famiglie che da venti giorni non hanno potuto dare degna sepoltura ai propri cari. «Il malcontento è crescente - ci spiega don Ielo - perché accanto al dolore di chi vive la fase del distacco si unisce una situazione surreale». Inoltre, tutti i locali adibiti - in via transitoria - ad ospitare le bare sono chiusi a chiave: tra i defunti ci sono alcuni morti per coronavirus e, in tal senso, la normativa è stringente.
I motivi per cui si è giunti a questa fase di stallo sono sostanzialmente due, imbattuti come un vero e proprio harikiri burocratico sul cimitero reggino. Il primo riguarda un intervento dei carabinieri dei Nas, che dando seguito all’impulso della Procura di Reggio Calabria, hanno posto i sigilli alla ditta che si occupa delle estumulazioni, cioè le operazioni cimiteriali che consentono di recuperare i resti mortali di un defunto da almeno trent’anni.
Un sequestro che prende spunto dall’infrazioni nello smaltimento dei rifiuti speciali della ditta esterna al Comune affidataria del servizio. È ormai tanto tempo che sia la Procura ordinaria che quella antimafia hanno puntato i loro fari su cimiteri e ditte funebri come testimoniano almeno due importanti processi che si stanno celebrando nelle aule di giustizia reggine.
Il sequestro avvenuto pochi prima di Natale fa il paio col secondo motivo che ha portato alla paralisi, cioè l’assenza di nuovi loculi. L’estumulazione, quindi, si rende quanto più necessaria, ma oggi questo iter è bloccato. Così come sembrano fermi i lavori per un centinaio di nuovi loculi.
Insomma, tranne per chi è proprietario di loculi familiari, al momento la sepoltura delle salme a Reggio Calabria non è garantita. «Si tratta di una questione di dignità - conclude don Paolo Ielo - seppure non può apparire come un’urgenza, in realtà occorre fare in fretta per ridare alle famiglie reggine la possibilità di seppellire i propri cari».
L'assessore comunale delegato ai servizi cimiteriali, Rocco Albanese
Le rassicurazioni del Comune
Interpellato sulla vicenda relativa al cimitero comunale di Condera, l’assessore al ramo, Rocco Albanese si è dimostrato immediatamente reattivo. «A inizio settimana dovremmo avere già buone notizie» ci dice.
Le «buone notizie» di cui parla Albanese sarebbero ben 114 nuovi loculi che la ditta esecutrice dovrebbe consegnare a brevissimo: «L’emergenza è sotto gli occhi di tutti, noi ci siamo subito attivati a sollecitare la conclusione dei lavori. Si tratta di una situazione che terminerà a breve».
L’altro fronte caldo della vicenda, cioè il sequestro da parte dei Nas dell’impianto di smaltimento dei rifiuti speciali, necessita più tempo.«Stiamo lavorando a un nuovo affidamento. Non appena la gara sarà espletata chiederemo alla Procura il dissequestro», conclude l'assessore.
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