Avvenire di Calabria

La città calabrese dello Stretto chiamata a rinnovare il suo consiglio comunale in una domenica compresa tra il 15 di settembre e il 15 dicembre

Reggio Calabria torna al voto una domenica del prossimo autunno

Redazione Web

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Dopo le voci insistenti degli ultimi giorni arriva la conferma. Salvo novità in fatto di emergenza Covid-19 nella fase2, anche Reggio Calabria tornerà alle urne “in una domenica compresa tra il 15 settembre e il 15 dicembee”.

Si è infatti riunito ieri lunedì 20 aprile 2020, a Palazzo Chigi, il Consiglio dei Ministri sotto la presidenza del presidente Giuseppe Conte. Segretario il Sottosegretario alla Presidenza Riccardo Fraccaro. Il CdM su proposta del presidente Giuseppe Conte e del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha approvato un decreto-legge che “introduce disposizioni urgenti in materia di consultazioni elettorali per l’anno 2020, in considerazione dell’emergenza sanitaria da Covid-19”.

Per quanto concerne le elezioni per il rinnovo dei consigli comunali e circoscrizionali “limitatamente all’anno 2020, il turno annuale ordinario si terrà in una domenica compresa tra il 15 settembre e il 15 dicembre. Lo stesso termine è previsto anche per i comuni e le circoscrizioni i cui organi devono essere rinnovati per motivi diversi dalla scadenza del mandato, se le condizioni che rendono necessarie le elezioni si sono verificate entro il 27 luglio 2020”.

Infine, si stabilisce che “gli organi elettivi regionali a statuto ordinario il cui rinnovo è previsto entro il 2 agosto 2020 durino in carica cinque anni e tre mesi e che le elezioni si svolgano nei sessanta giorni successivi a tale termine o nella domenica compresa nei sei giorni ulteriori”.

Per quanto riguarda le elezioni suppletive per il Senato e la Camera, il termine per lo svolgimento delle elezioni per i seggi dichiarati vacanti entro il 31 luglio prossimo è fissato in 240 giorni, rispetto ai 90 previsti dalla normativa vigente.

Il testo infine prevede che le consultazioni elettorali possano essere rinviate di non oltre tre mesi, anche se già indette, in considerazione di sopravvenute specifiche situazioni epidemiologiche da Covid-19.

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