Avvenire di Calabria

Appuntamento giovedì, 3 maggio, per la preghiera del Mlac, il Movimento dei lavoratori di Azione Cattolica

Reggio, i lavoratori cattolici: «Custodire la nostra dignità»

Redazione Web

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di Pasquale Andidero - Come consuetudine, il Movimento lavoratori di Azione Cattolica (Mlac), giovedì 3 maggio presso la Chiesa di San Giuseppe al Corso, dalle 19, pregherà per il mondo del lavoro. “Scoprire i volti delle persone” è il tema della veglia guidata da monsignor Antonino Iachino, che mira a mettere al centro la persona, il lavoro per la vita e non una vita per il lavoro declinato solo come profitto o, ancora peggio, come finanza. Custodire il mondo del lavoro e le persone che lo vivono vuol dire essenzialmente partecipare alla creazione, essere continuatori di questo lavoro che Dio ha compiuto all’inizio di tutto. Oggi, come ci dice Papa Francesco, «non dobbiamo mai essere schiavi del lavoro: sappiamo che ci sono milioni di uomini e donne e addirittura bambini schiavi del lavoro».

Il lavoro manca, è sfruttato, è usato per opprimere e rende l’uomo meno libero, in questo contesto risuona forte il richiamo del vangelo, quel «andate anche voi nella mia vigna; quello che è giusto ve lo darò». Bisogna, quindi, cambiare la mentalità. Viviamo in una società dove sono sempre meno quelli che lavorano e sempre più quelli che si arricchiscono; da cattolici è essenziale spingere le Autorità per creare delle leggi che consentano a sempre più persone di accedere al mondo del lavoro anche abbassando i guadagni: questo dovrebbe essere l’impegno del Legislatore che invece, appaiono, subalterni dell’alta finanza.

La veglia diocesana si dividerà in tre parti: custodire la terra; aver cura delle persone; vivere la festa tutte. Temi, tutti, intimamente legati tra loro. Aver cura della nostra terra, preservarla dagli innumerevoli assalti che si stanno perpetrando nei suoi confronti è già scoprire il volto delle persone che la abitano, è già operare per il Bene Comune. Vivere la dimensione di festa è riscoprire il tempo del riposo come un tempo necessario per l’uomo e per la sua realizzazione piena. L’obbrobrio del lavoro senza soste, con tanto di aperture domenicali e festivi di tutti gli esercizi commerciali, sta sempre più allontanando l’uomo dalle relazioni e dalla possibilità di creare comunità per la crescita e la realizzazione piena del proprio essere.

Due testimoni, Teresio Olivelli e Alberto Marvelli, ci indicano come il custodire, l’aver cura delle persone e il vivere la festa sono la via maestra verso la santità, la piena realizzazione del disegno che Dio ha su ognuno di noi. L’impegno del Mlac trae forza dalla preghiera e si prefigge di sensibilizzare i lavoratori e tutto il mondo del lavoro alla necessità di operare attraverso la propria vita, il proprio impegno alla costruzione di una società più giusta, dove il lavoro sia un valore, un mezzo per realizzare la propria persona e la comunità.

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