Avvenire di Calabria

La ricorrenza del 25 aprile ha assunto quest’anno un doppio importante significato

80 anni di liberazione Reggio dice sì alla pace

Non solo condanna del passato, ma anche il pensiero rivolto ai drammi presenti

di Sandro Vitale

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Non solo condanna del passato, ma anche il pensiero rivolto ai drammi presenti. La ricorrenza del 25 aprile ha assunto quest’anno un doppio importante significato.

Quest’anno ricorre l’80° anniversario della Liberazione dal fascismo, dal nazismo, dalla guerra. Il 25 Aprile 1945 dà inizio ad un percorso, le cui tappe fondamentali sono il Referendum Istituzionale del 2 Giugno 1946 ed il contemporaneo voto a suffragio universale per la scelta non solo della forma di Stato, ma anche dei 556 componenti dell’Assemblea Costituente.



Furono due anni intensi di passione etico-politica e di confronto tecnico-giuridico che si conclusero con la redazione della bozza di Costituzione, che fu approvata con il contributo importante delle 21 donne Costituenti e promulgata alla fine del 1947. Di quella fase straordinaria resta indimenticabile la frase rivolta ai giovani nel 1955 da Piero Calamandrei che scrisse: «Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati».


PER APPROFONDIRE: La Resistenza “bianca”: il volto dei cattolici nella Liberazione


La nostra Carta rappresenta una novità assoluta nel panorama delle Costituzioni vigenti per alcune caratteristiche fondamentali: l’articolo 1 che sancisce la forma di Stato scelta dai cittadini e la definizione di «Repubblica fondata sul lavoro»; il «ripudio della guerra come strumento di offesa» scolpito nell’articolo 11 che prevede le «limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo». La Costituzione anticipa la “Dichiarazione universale dei diritti umani” (dicembre 1948), approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU, organizzazione sovranazionale fondata al temine della Seconda Guerra Mondiale per impedire che le controversie internazionali divengano guerre.

80 anni dopo il 25 Aprile 1945 l’intero pianeta è sconvolto da oltre 50 conflitti, molti dei quali del tutto dimenticati nella totale indifferenza di Istituzioni e di cittadini, due dei quali al centro dell’attenzione dei media e della pubblica opinione. La situazione internazionale è diventata particolarmente grave dal momento in cui il Presidente Russo, Putin, decide di dare inizio ad una «operazione militare speciale» (24 febbraio 2022) contro l’Ucraina per una «denazificazione dell’assetto istituzionale ed una ridefinizione dei confini finalizzata all’acquisizione di territori importanti per la sicurezza nazionale messa a rischio dalla continua e progressiva espansione della NATO» .

Nel contesto di un progressivo deterioramento dei rapporti internazionali e dell’affievolirsi del ruolo dell’ONU e delle altre organizzazioni di garanzia internazionali nate dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, l’azione terroristica di Hamas dell’ottobre 2023, condotta con stragi e sequestri di cittadini israeliani, ha causato una reazione del governo di Israele che è stata condannata dalla Corte di Giustizia Internazionale che ha ritenuto le operazioni di guerra israeliane atti di genocidio nei confronti della popolazione palestinese.

A Reggio Calabria il 7 novembre 2023, a seguito di un’iniziativa di AMPA venticinqueaprile, numerose associazioni ed organizzazioni hanno costituito un Coordinamento reggino metropolitano contro tutte le guerre per contribuire a promuovere nei cittadini e nelle Istituzioni una consapevolezza diffusa non solo della gravità della situazione internazionale ma anche della sempre più accentuata paralisi delle organizzazioni sovranazionali nate dopo la Seconda Guerra Mondiale, paralisi aggravata dall’elezione di Trump alla presidenza degli USA.

Il 25 Aprile 2025 dovrebbe essere non solo la Festa della Liberazione ma anche l’occasione per riavviare il percorso virtuoso avviato 80 anni fa per ripudiare la guerra, tutte le guerre. 

* A.M.P.A. 25 aprile 

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