Avvenire di Calabria

Eletto col Carroccio, 59 anni, guiderà l’assise dei calabresi. È stato votato all’unanimità dal centrodestra dopo l’accordo tra gli alleati

Regione Calabria. L’impegno di Mancuso: «Le lobby fuori dal Pnrr»

Pnrr, sanità e Sacal Queste le priorità indicate. Sul nuovo vescovo di Catanzaro: « La sua esperienza sarà da riferimento per la comunità»

di Redazione Web

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Dal 15 novembre scorso guida il Consiglio regionale della Calabria. Si tratta di Filippo Mancuso, 59enne, eletto nella circoscrizione nord (Vibo Valentia – Catanzaro – Crotone) tra le fila della Lega sfiorando le settemila preferenze. Nel concludere il suo discorso d’insediamento ha citato san Francesco d’Assisi: «Cominciate con il fare ciò che è necessario, - ha detto - poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile». Un augurio per la nuova legislatura regionale. Lo abbiamo intervistato a pochi giorni dalla sua elezione.

Regione Calabria. Intervista al presidente del Consiglio, Filippo Mancuso

Conclusa la campagna elettorale, adesso, è tempo di lavorare. Come legge i primi giorni da governatore di Roberto Occhiuto?

Anzitutto mi permetta di ricordare Jole Santelli: la prima presidente donna della Regione, la cui presidenza, pur essendo stata breve, ha lasciato in Calabria segni fecondi. Oggi tocca a Roberto Occhiuto, politico col dinamismo intellettuale e politico che lo contraddistingue, ha da subito messo in atto il cambio di passo a cui tutti siamo chiamati. Un cambio di passo che la Calabria e il nostro tempo esigono e che deve aiutarci a vincere contrapposizioni politiche ingannevoli, veti incrociati e frammentazioni territoriali che rischiano di distrarci dalle sfide del nostro tempo e dall’obiettivo primario: promuovere lo sviluppo e nuova occupazione, mettere a valore il patrimonio ambientale, storico, culturale e architettonico che fanno della Calabria una delle regioni più belle e suggestive d’Europa.


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La prima “conquista” è stata riportare la sanità nelle mani della politica calabrese. Quali le prime partite che dovranno “giocarsi” il neo commissario e la sua struttura?

Dopo un ultradecennale tormentone dei commissari della sanità mandati in Calabria dai tanti Governi e che spesso, a parte i danni materiali e all’accumulo del debito, hanno provocato alla Calabria un immenso danno d’immagine e di reputazione, oggi, con Roberto Occhiuto a capo della Struttura commissariale, termina la conflittualità tra commissari e Regione. Noi tutti siamo chiamati a cooperare perché la sfida di avere una sanità dignitosa sia affrontata e vinta e venga affermato il diritto alla salute dei cittadini, oggi sospeso e contrastato. L’azione nella sanità dovrà senz’altro affrontare il problema del debito, con l’obiettivo di affrancare i calabresi da un peso ingiusto, ma dovrà occuparsi anche della realizzazione dei nuovi ospedali e di riprendere, per esempio, il processo di integrazione dell’Ospedale Pugliese-Ciaccio col Policlinico Universitario Mater Domini di Catanzaro, la cui realizzazione consentirà alla Calabria di avere un polo sanitario-universitario d’eccellenza.

Una legislatura complessa con una sfida imperdibile: il Pnrr.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che destina al Mezzogiorno ben 80 miliardi e che per la Calabria costituisce l’appuntamento della vita. Il Governo Draghi si sta adoperando per dare risposte all’esigenza di dotare le pubbliche amministrazioni dei tecnici per la progettazione e la rendicontazione delle risorse di cui si avverte la necessità.

La Giunta e il Consiglio regionale non dubito che sapranno agire tempestivamente per individuare le priorità della Calabria e ottenere le risorse necessarie. Attraverso il Pnrr si può rimuovere il divario territoriale Nord-Sud. Se le risorse del Pnrr, per più cause, saranno utilizzate solo dalle aree forti del Paese o solo da lobby e cordate di potere economico tecnicamente attrezzate, non mettendo la Calabria nelle condizioni di utilizzarle, l’Italia perderà l’occasione storica di realizzare la coesione sociale che insegue da 160 anni.


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In questi giorni si è discusso a lungo di Sacal e aeroporti. Lei che idea si è fatto?

Sulla vicenda Sacal, per la quale il presidente Occhiuto ha evidenziato “strane procedure” per acquisizioni di quote di partecipazione, intervengano subito le autorità di controllo. Si apra una pagina nuova su queste tre infrastrutture fondamentali per la mobilità e per lo sviluppo. La Calabria deve far capire che non subirà altre furbizie e omissioni.

Proprio in questi giorni, la diocesi di Catanzaro ha ricevuto la notizia del nuovo arcivescovo. Cosa augura al nuovo pastore della Chiesa catanzarese?

Sicuro di interpretate i sentimenti dell’Assemblea legislativa, do il più cordiale augurio di benvenuto a monsignor Claudio Maniago, nuovo arcivescovo metropolita della diocesi di Catanzaro Squillace. In un tempo che mette Catanzaro e la Calabria di fronte a problematiche difficili e complesse, la sua figura e la sua esperienza pastorale saranno per la legislatura regionale appena avviata e per la comunità cattolica un punto di riferimento fondamentale

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