Avvenire di Calabria

Ha presentato, in anteprima nazionale, l’ultima fatica letteraria, edita da Piemme, ed intitolata ''Marzo per gli agnelli''

Regione Calabria, presentata l’ultima opera di Mimmo Gangemi

Antonio Marino

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“A mio avviso, lui, è il miglior narratore in circolazione. La passione che vi prenderà durante la lettura del romanzo non vi lascerà in pace, non vi farà staccare dal libro, se non quando l’avrete concluso!”

Quel “lui” è Mimmo Gangemi; ed a parlar dello scrittore di Santa Cristina d’Aspromonte è Filippo Veltri, giornalista e moderatore nel convegno che, a sera del sedici febbraio, nella Sala Monteleone del Consiglio Regionale Calabro, presenta, in anteprima nazionale, l’ultima fatica letteraria di Gangemi, edita da Piemme, ed intitolata “Marzo per gli agnelli”.

A far gli onori di casa è Nicola Irto, presidente del Consiglio Regionale, che ha voluto Gangemi, “intellettuale acuto”, e il suo libro, “dallo stile letterario nuovo”, nella casa dei calabresi.

A Gangemi Irto riconosce una “capacità narrativa e descrittiva che ti porta dentro la scena, ti fa vivere personalmente i luoghi in cui ambienta la storia. E luoghi, battute, metafore, trasudano di vita vissuta, da Mimmo, nella nostra amata Calabria”.

E soffermandosi sul protagonista del romanzo, l’avvocato Giorgio Marro, e sui suoi rapporti con la terra e l’umanità calabrese, Nicola Irto sottolinea “l’importante ruolo che sono chiamati a svolgere, nella e per la nostra terra, gli intellettuali. Con la loro azione e le loro opere debbono aiutare la gente a comprendere, ad esempio, che la ‘ndrangheta ci toglie il futuro e che se c’è qualcosa che ci tocca di diritto, non abbiamo alcun bisogno di ricorrere a conoscenze o scorciatoie…”

Maria Francesca Corigliano, assessore regionale alla Cultura, attacca confidando che “quel che più mi appassiona in Mimmo Gangemi è il suo uso potentissimo e sapientissimo della lingua italiana”. Richiamando, poi, la trama di “Marzo e gli agnelli”, Corigliano evidenzia che nel protagonista, Giorgio Marro, “troviamo un’esistenza interrotta da un fatto tragico e rimessa in discussione da un qualcosa che non avrebbe dovuto interessarlo ed invece diventa espediente per rimettersi a vivere”.

In Marro, prosegue l’assessore Corigliano, “cogliamo anche un complicato rapporto con la religione, che vacilla dinanzi a quell’incidente che vede morire il suo figli più piccolo mentre lascia a vegetare in un letto il figlio più grande”.

E poi, nel libro di Gangemi, c’è la ‘ndrangheta, conclude Corigliano, “che permea tutto il romanzo. E c’è una sorta di differenziazione tra i giovani affiliati e i vecchi, quelli dell’onorata società, con questi ultimi che, seppur negativi, qualche regola, sempre per il proprio tornaconto e la propria sopravvivenza, la rispettavano. Le nuove generazioni invece vanno oltre ogni limite…”

Ultimo ad intervenire è l’autore che, dopo il “daspo subito a causa del mio carattere, che m’ha portato a sbattere la porta a Einaudi, e a ritrovarmi, per ben quattro anni, a non poter pubblicare libri”, eccolo a raccontare il “dramma familiare che vive l’avvocato Giorgio Marro, concatenato con una faccenda delittuosa di ‘ndrangheta”.

Non è, rimarca Gangemi, “il mio, un romanzo di ‘ndrangheta. È una storia di fantasia, di certo verosimile, che è nelle corde di talune zone della nostra Calabria, che aiuterà a scoprire una Calabria migliore di quella che alcuni saggi dipingono a tinte fin troppo esageratamente fosche”.

Tocca, poi, al moderatore Veltri “gestire” l’animato dibattito che conclude la presentazione, approfittando per punzecchiare Mimmo Gangemi che svela che il prossimo 26 marzo “La signora di Ellis Island”, “libro al quale sono molto legato, uscirà – dopo il successo ottenuto, in formato pickwick e per Mondadori, a prezzo economico”.

Ed in attesa della nuova edizione di uno dei capolavori – come ebbe a dire tanta critica –  di Mimmo Gangemi, approfittiamo per far conoscenza dell’avvocato Giorgio Marro e della sua e nostra terra calabra.

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