
Una barca per chi non ha nome: a Ortì il ricordo silenzioso delle vittime del mare
Un piccolo scafo restaurato, una storia di famiglia, un gesto di fede e di comunità.
L'arcivescovo di Reggio Calabria - Bova, monsignor Fortunato Morrone, ha celebrato l'arrivo del Reliquiario a Ortì. Presenti anche i rappresentanti delle istituzioni cittadine sollecitate dal presule alla valorizzazione dei borghi pre-aspromontani.
L’arrivo del Reliquiario della Madonna della Lacrime di Siracusa costituisce un vero e proprio evento di grande portata religiosa ma anche sociale e culturale. L’amministratore della parrocchia, Don Giovanni Zappalà, si è fatto promotore dell’iniziativa riuscendo a coinvolgere tutta la comunità in uno sforzo organizzativo che è diventato opportunità di sinergia con le istituzioni cittadine, nell'occasione presenti ad ogni livello, religioso, civile e militare.
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L’accoglienza del Reliquiario, presso la Chiesa del SS. Rosario di Ortì Superiore, è stata seguita da una fiaccolata che ha condotto questo preziosissimo tesoro, attraversando tutto il borgo, alla Chiesa di Maria SS. Lauretana di Ortì inferiore dove, alle 18:30, si è svolta la Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da Monsignor Fortunato Morrone; Arcivescovo Metropolita Reggio Calabria-Bova.
La cerimonia ha offerto l’occasione, proprio al Vescovo, di inviare un messaggio all’intera parrocchia ed anche a tutte le comunità dell’area interna: popolazioni e territori rispetto ai quali “si sta provando – ha affermato Morrone - a compiere uno sforzo per capire come bloccare lo spopolamento ed invertire questa tendenza”. Morrone ha evidenziato anche quanto sia importante riscoprirsi “comunità”; non solo a livello religioso ma anche socialmente: per uscire fuori dalla solitudine e sentirsi cristianamente uniti nei valori della giustizia, della solidarietà e del bene comune. Parole chiare ed intense che non hanno lasciato indifferenti i fedeli in una chiesa gremita ed attenta.
PER APPROFONDIRE: Giornata della Montagna, la Calabria e il suo Appennino
L’appello ad un agire comune per ricostruire su questa forte base valoriale il nostro tessuto sociale è stato espressamente rivolto, ovviamente, anche alle Istituzioni presenti.
Il Sindaco Giuseppe Falcomatà e l'Assessore ai Lavori Pubblici Rocco Albanese, a conclusione della santa messa, hanno infatti voluto ricollegarsi a quanto affermato da Monsignor Fortunato Morrone confermando appieno la presenza del Comune in ogni processo di rigenerazione sociale di queste comunità collinari.
Un piccolo scafo restaurato, una storia di famiglia, un gesto di fede e di comunità.
Dal 26 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025, rappresentazioni storiche, musica dal vivo e la partecipazione attiva di tutta la comunità.
Come da tradizione il 2 settembre torna la festa della Madonna della Montagna presso il